Un trio di giovani talenti De Sono esplora il tema del folklore
La stagione De Sono prosegue con un nuovo appuntamento che, ancora una volta, valorizza i giovani talenti sostenuti nel corso degli anni attraverso le borse di studio: il concerto La voce del folklore, mercoledì 27 marzo alle 20.30 al Conservatorio «G. Verdi» di Torino, vede protagonisti il mezzo soprano Martina Baroni, il clarinettista Gabriele Mercandelli e il pianista Stefano Musso, con un programma dedicato al tema del folklore nelle produzioni di Edvard Grieg, Robert Schumann e Louis Spohr. I compositori tra Otto e Novecento, infatti, spesso hanno preso ispirazione dalla musica delle tradizioni popolari per esplorare nuove forme di espressione e nel corso del romanticismo divenne comune l’idea che nel folklore risiedessero le radici di una cultura libera, priva di sovrastrutture e incontaminata.
Tra i giovani protagonisti della serata, il mezzosoprano Martina Baroni è borsista De Sono per l’anno 2023 e ha ricevuto il sostegno di Reale Foundation nell’ambito del progetto Alta Formazione Artistica e Musicale. Classe 1998, dopo aver terminato presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino il biennio di musica vocale da camera con il massimo dei voti, lode e menzione, si diploma nel triennio in canto lirico, sempre con il massimo dei voti e la lode. Attualmente, con il supporto della De Sono, si sta perfezionando presso la Hochschule für Musik und Theater München di Monaco di Baviera.
Nato a Gallarate nel 1997, il clarinettista Gabriele Mercandelli si è diplomato al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara con il massimo dei voti e la lode nel 2018 e grazie al sostegno della De Sono ha completato i propri studi presso l’Accademia di musica “Scatola Sonora” di Roma. L’attività concertistica lo vede impegnato in varie formazioni cameristiche e orchestrali, anche in qualità di solista. Nel 2017 ha fondato il Trio Cantelli insieme a Davide Agamennone e Cecilia Apostolo (violino, clarinetto, pianoforte), che presta particolare attenzione al repertorio novecentesco e si esibisce per diverse stagioni concertistiche.
Attivo sia come solista che come camerista, Stefano Musso è un pianista che coltiva molteplici interessi; appassionato di ricerca e musica contemporanea, è impegnato in diversi progetti divulgativi ed è Direttore Artistico de Gli Accordi Rivelati, rassegna internazionale di musica da camera a Ivrea.
In qualità di solista ha suonato con la Sinfonieorchester Basel e con l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte; mentre insieme alla violinista Nancy Zhou ha aperto il Festival Paganini di Genova. Come parte del Nepomuk Ensamble è ospite regolare nella Mozarthaus di Vienna, mentre le numerose collaborazioni in quartetto con il Trio Quodlibet, in duo con il violinista Bastien Loewe o con il violoncellista Guillermo Pastrana lo vedono presente in alcune delle principali stagioni italiane ed estere. È stato borsista De Sono dal 2013 al 2015, specializzandosi presso l’Hochschule für Musik di Basilea e l’Accademia di Musica di Pinerolo.
Il programma del concerto prende il via con una selezione dai Pezzi lirici di Edvard Grieg, una collezione del 1867 caratterizzata da una bellezza melodica, una scrittura elegante, un’esplicita allusione alla semplicità dei modi popolari, con una perfetta sovrapposizione tra le fondamenta della scrittura austro-viennese e il calore melodico del folklore nordico. Una contaminazione che diventa ancora più evidente nelle Canzoni op. 48 (1889), una selezione di testi tratti dalla grande poesia tedesca, da Heinrich Heine a Wolfgang Goethe.
La serata prosegue con i Fantasiestücke op. 73 di Robert Schumann: scritti nel 1849, anno considerato dall’autore fra i più fecondi della propria esistenza, appartengono a un insieme di composizioni destinate a un uso domestico. Sono tre brevi emozioni musicali che si estinguono non appena prendono forma, tre momenti sfuggenti, attimi di evasione da condividere con familiari e amici.
Il concerto si chiude con i Deutsche Lieder di Louis Spohr, compositore e direttore d’orchestra che scrisse, tra le sue opere, anche un centinaio di Lieder, lo strumento più rappresentativo per esplorare la voce del folklore nell’Ottocento. La raccolta in programma testimonia una sperimentazione originale, che include il timbro del clarinetto, oltre alla classica presenza del pianoforte. I brani nacquero, infatti, nel 1837 su proposta del clarinettista Hermstedt, proprio con l’obiettivo di creare un dialogo continuo tra la voce e lo strumento a fiato.
Ingresso libero con prenotazione gratuita sulla piattaforma Eventbrite.
I concerti e le attività 2023-2024 sono rese possibili grazie al sostegno dei Soci, degli Amici e di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Fondazione CRT, Fondazione Agnelli, Reale Foundation, Banca Patrimoni Sella, Ersel, Buzzi Unicem.