Nazionale, la lettera di Ireland: “Amore per il nostro sport, passione per la nostra maglia”

Siamo consapevoli che la squadra di quest’anno è molto giovane, e che, senza alcuni dei giocatori-chiave, dovrà affrontare una sfida monumentale. Competere in ogni partita contro squadre di altissimo livello sarà difficile come non mai. Ma il nostro amore per questo sport, e il nostro orgoglio nell’indossare la maglia azzurra, dovranno rappresentare la motivazione che ci spinge a crescere individualmente e come collettivo. La nostra squadra, i nostri giocatori, noi allenatori: abbiamo tutti un amore infinito per il gioco dell’hockey, e vogliamo dare il massimo. Partita dopo partita. Tempo dopo tempo. Cambio dopo cambio. Per il nome che sta scritto sul davanti della nostra maglia: ITALIA.
Lo scorso mese di luglio, quando arrivai a Formia per il mio primo training-camp, dovetti restare in quarantena per i primi 3 giorni, e mi misi alla prova nel guidare il gruppo in video-conferenza. I nostri assistenti allenatori fecero un grande lavoro sul campo, e fummo in grado di portare avanti il nostro messaggio. Ad agosto abbiamo avuto uno splendido raduno ad Egna e abbiamo iniziato a costruire dalle fondamenta il nostro programma e la nostra identità. I ragazzi hanno terminato il camp consapevoli del fatto che tutti assieme abbiamo alzato l’asticella, e che a tutti viene richiesto ancora maggiore impegno e maggiore dedizione.
Tutti noi, dalla squadra alla Federazione, abbiamo iniziato la fase di preparazione al Mondiale 2021 con grande entusiasmo. Purtroppo, il Covid-19 ci ha imposto molte restrizioni e ci ha creato enormi problemi, cambiando rapidamente il volto della squadra. Abbiamo dovuto modificare tutto quello che avevamo preparato, siamo stati costretti a isolarci e a restare lontano dal ghiaccio. Ma nonostante tutto non abbiamo mollato, non abbiamo gettato la spugna. Abbiamo cercato nuovi modi per prepararci, per andare avanti. Ho parlato a lungo con il nostro preparatore atletico, e abbiamo elaborato un programma per poterci allenare nelle proprie stanze, praticando anche lo yoga. Ci siamo trovati due volte al giorno in video-conferenza, abbiamo studiato assieme il nostro playbook, analizzato i video, discusso a lungo per cercare di prendere familiarità con il nostro sistema di gioco. Video, schemi, simulazioni e incontri online con una serie di motivatori ci hanno permesso di entrare in confidenza l’uno con l’altro e di crescere come squadra. Essere isolati e non potersi allenare è stato davvero difficile, ma non avevamo altra scelta che adattarci, e ciò ci ha portato a diventare un “gruppo” più in fretta di quanto ci aspettassimo.
Sappiamo bene quali sfide e quali impegni ci attendono. Non sarà sempre facile trovare le motivazioni giuste per reagire alle pressioni, ma continueremo a concentrarci sul nostro motto: “amore per il nostro sport, passione per la nostra maglia”. Questa frase dovrà essere la ragione per continuare ad essere resilienti, per continuare a crescere e migliorare. A Riga guiderò la squadra come Head Coach. Lo farò da distante, grazie alle nuove tecnologie. Quello che non deve cambiare, però, è la nostra strada, la nostra direzione. Non importa quale sarà la sfida: sapremo adattarci e sapremo andare avanti come una vera squadra. Io gestirò tutte le riunioni tecniche, analizzerò le partite e lavorerò assieme al resto del gruppo per preparare ogni singolo match. Il coaching staff porterà questo messaggio in pista, e farà in modo che il gruppo rimanga unito. Continueremo a inseguire il nostro sogno grazie a un concetto-chiave: amore per il nostro sport, passione per la nostra maglia.
Foto e Notizie: Ufficio Stampa FISG