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Juventus: sfugge un altro obiettivo, ora quale futuro?

Dopo aver pareggiato per 1-1 la semifinale casalinga, la Juventus perde per 2-1 dopo i tempi supplementari a Siviglia e dice addio al sogno di giocare la finale di Europa League.

A Budapest ci vanno gli andalusi, che se la vedranno con la Roma di Josè Mourinho. Altra notte amara per i bianconeri, dunque, che dopo aver visto sfuggire di mano l’obiettivo della Coppa Italia, salutano anche l’altra coppa e ora non resta che sperare nel campionato e nelle sentenze sportive.

Juventus: riapertura di un ciclo ancora lontana

La gara del Ramon Sanchez Pizjuan ha detto sostanzialmente che questa Juve non ha la caratura sufficiente per battere un avversario che, seppur meno quotato e in difficoltà, sa essere scaltro e smaliziato nei momenti che contano. L’eliminazione dall’Europa League è lo specchio della stagione bianconera, ovvero una squadra molle non in grado di trovare continuità e solidità nel lungo periodo, fallendo per mancanza di personalità e di gioco nei momenti delicati della stagione. La riapertura di un ciclo, insomma, non sembra essere ancora così vicina.

Calvo e l’incertezza sul futuro

E poi ci sono le vicende extra-campo, quei processi sportivi che stanno inevitabilmente condizionando tutta la programmazione. In attesa della nomina del nuovo direttore sportivo (Cristiano Giuntoli del Napoli è il nome più accreditato), prima della gara col Siviglia, Francesco Calvo ha lasciato intendere che il dialogo con alcuni calciatori in scadenza di contratto è costante, ma non si sa quale sarà la classifica finale di questo campionato e se la Juve inizierà il prossimo con una penalizzazione. E questo genera inquietudine e non dà certezze: “Con i giocatori e i loro agenti parliamo quotidianamente. Ora siamo concentrati sulla stagione. Poi l’incertezza legata al nostro futuro è uno degli impatti che questa stagione tribolata sta avendo. I giocatori alla Juve si trovano bene ed è più facile dialogare con loro”, le parole del dirigente.

La Juventus ha bisogno di normalità e ordine, insomma, ma al momento questi fattori sono abbastanza lontani. Lo ha fatto intendere al termine della sconfitta col Siviglia anche uno dei senatori dello spogliatoio, il portiere Szczesny, intervenuto davanti alle telecamere di Sky: “Se io faccio tante parate non è un buon segnale per la prestazione. Che stagione è stata? Rimane una stagione senza trofei.

Alla Juve si compete per vincerli, non per partecipare. Con tutte le difficoltà, c’è la crescita di ragazzi ma rimane una stagione senza trofei, quindi non benissimo. Penalizzazione? Ha fatto anche bene allo spogliatoio. Ha fatto unire tutto il gruppo, ci sentivamo di fare la guerra contro tutto e tutti. Poi le sentenze, le penalizzazioni non aiutano. Ora siamo secondi in classifica, però non so se lunedì ci sarà la nuova penalizzazione. C’è confusione. Per arrivare al successo ci vuole ordine. Quest’anno è stato molto strano e particolare”.

Elkann: se ci sei batti un colpo

La patata bollente passa nelle mani del proprietario John Elkann, chiamato a dare un segnale forte di battaglia, così come ha fatto la proprietà del Manchester City con la giustizia sportiva inglese. L’attuale secondo posto occupato dalla Juve in campionato, potrebbe altrimenti essere solamente una chimera una volta terminati i processi sportivi.

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