Juventus e Torino: si può e si deve migliorare
Juventus e Torino sono giunti alla sosta per le nazionali. I bianconeri sono ancora imbattuti, i granata hanno ottenuto la prima vittoria
La Juventus concorrerà per lo scudetto quest’anno, sì o no? È la domanda che si fanno molti tifosi bianconeri e anche tantissimi addetti ai lavori. La risposta che arriva dall’interno, per bocca di Massimiliano Allegri e del Football Director Cristiano Giuntoli è sempre la stessa: priorità tornare in Champions League, competizione che ridarebbe prestigio e soldi freschi alle casse bianconera, poi si vedrà. Sì, perché all’interno del clan della Vecchia Signora c’è convergenza totale sulla convinzione che quest’anno per lo scudetto ci siano squadre più attrezzate della Juve, sicuramente Inter, Milan e Napoli.
Juve imbattuta, ma c’è ancora tanto da lavorare
I bianconeri sono giunti alla sosta per le nazionali da imbattuti, anche se non proprio convincenti sotto tutti i punti di vista. In estate Allegri e il suo staff (in cui è entrato anche l’ex Sassuolo Magnanelli) hanno svolto molto lavoro per modificare la proposta di gioco, ma in questo scorcio di stagione le novità si sono viste a singhiozzo. Posto che il mercato è stato avaro di soddisfazioni, i limiti di questa Juve sembrano risiedere prevalentemente a centrocampo, complici anche le condizioni precarie di Paul Pogba, che no riesce a trovare continuità.
I segnali migliori arrivano probabilmente dall’attacco, dove Federico Chiesa prosegue il suo percorso di trasformazione da esterno ad attaccante vero e proprio, mentre Dusan Vlahovic cresce di condizione a vista d’occhio e in questo senso rappresenta solamente un leggerissimo incidente di percorso il rigore sbagliato ad Empoli. La pubalgia sembra essere alle spalle e questo sta rendendo il serbo più lucido nelle scelte e nella partecipazione al gioco della squadra. Se i giovani innestati ormai stabilmente in prima squadra dovessero evolversi come pensano all’interno dei cancelli della Continassa, insomma, questa Juventus sarà una seria candidata ad un posto Champions. Per altri obiettivi più prestigiosi, dipenderà dalla posizione in classifica in cui la squadra sarà dopo le prime giornate del nuovo anno.
Torino: una prima e incoraggiante vittoria
Ha chiuso il primo trittico di match con una vittoria il Torino di Ivan Juric, che dopo aver pareggiato contro il Cagliari in casa e perso malamente a San Siro con il Milan, ha superato sul filo di lana il Genoa di Gilardino tra le mura amiche. L’innesto di Duvan Zapata, arrivato proprio allo scadere della sessione estiva di mercato, ha instillato entusiasmo in un ambiente granata che era consapevole dei propri limiti, soprattutto nel reparto offensivo. Del resto, il tecnico era stato chiaro al termine della passata stagione: l’obiettivo di quella successiva sarebbe stato il consolidamento della rosa già esistente, con l’innesto di elementi in grado di alzarne la caratura.
Dopo il 10° posto del campionato 2023-2024, infatti, il patron Urbano Cairo, che pare abbia rifiutato una seria proposta di acquisto del club granata, vorrebbe puntare ad un ingresso nelle coppe, se non in Europa League, quantomeno in Conference. I presupposti ci sono tutti, perché in estate il Toro ha resistito alle avances di diversi top club per lo zoccolo duro della squadra. Subito dopo la sosta, la trasferta del 18 settembre in casa della Salernitana dirà sicuramente di più sulle prospettive di questo Torino che è al solito battagliero e mai domo.