Spazio: Ranzo (Avio), fondamentale avere una capacità di lancio indipendente

“L’accesso allo spazio è una capacità fondamentale che solo pochi Stati al mondo hanno. Adesso il loro numero sta aumentando e aumentano i soggetti interessati ai lanciatori, in un mercato sempre più competitivo. Vega, di cui l’Italia è Paese leader, è nato proprio per ridurre i costi e offrire ad una platea più ampia la possibilità di inviare carichi e fare esperimenti in orbita terrestre”, spiega Ranzo.
In questo contesto, assume un ruolo centrale l’innovazione tecnologica, “per migliorare prestazioni e versatilità dei razzi e abbassare i costi, in un’ottica di competitività, ma anche per offrire l’accesso allo spazio a una platea più ampia di clienti, istituzioni, università e centri di ricerca”. Un ruolo fondamentale spetta anche alla ricerca, ad esempio nel campo dei nuovi materiali:
Con la conclusione della ventesima missione di Vega, Avio guarda al nuovo vettore della famiglia, il Vega C, più potente, versatile con maggiore capacità di carico a fronte di minori costi. “Le novità riguardano il primo stadio, chiamato P120C, che farà anche da booster per il vettore medio/pesante europeo Ariane 6, e il secondo, lo Zefiro 40.
Inoltre, Vega C sfrutterà a pieno il nuovo adattatore del carico utile Small Spacecraft Mission Service (SSMS), che è stato sperimentato con successo durante il sedicesimo volo del Vega, mettendo in orbita 53 satelliti con un solo lancio, un record europeo”, sottolinea Ranzo. “Inoltre – precisa – il nuovo vettore lancerà lo Space Rider, un veicolo spaziale riutilizzabile dell’ESA che avrà diverse applicazioni potendo rimanere per lunghi periodi in orbita, per poi rientrare effettuando un atterraggio frenato da paracadute. Avio è responsabile del modulo propulsivo del veicolo”.
Altro risultato di rilievo la realizzazione della Space Propulsion Test Facility (SPTF) in Sardegna, banco di prova per un motore di nuova generazione più sostenibile a livello ambientale destinato all’ultimo stadio del Vega E, che avrà una capacità di carico ancora maggiore a costi ulteriormente inferiori. “Vega E avrà tre stadi invece che quattro. I primi due, a propellente solido, saranno gli stessi del Vega C, ossia il P120C e lo Zefiro 40, riducendo così i costi di sviluppo. Lo spazio è il futuro e l’Italia e Avio continueranno a essere protagonisti”, conclude Ranzo.