Biometria, il futuro della sicurezza
La biometria sta quindi diventando il regno del presente, dopo che per tanto tempo si era limitata a essere vista come il futuro. Il primo passo, già ampiamente sviluppato, è il riconoscimento dell’iride e facciale. Il sistema è tanto avanzato da essere praticato per l’introduzione in alcuni edifici di ordine pubblico, come i casinò. Non è un mistero poi che la biometria sia utilizzata per riconoscere una persona in mezzo a una folla composta da numerosi individui. La prima azienda di oggetti comuni ad aver puntato sul riconoscimento dell’iride come metodo di accesso è Fujitsu, ma Samsung ha saputo adattarsi con rapidità. Quando anche Apple deciderà di entrare nel mercato, è lecito aspettarsi i consueti fuochi d’artificio. Tra pochi anni sarà sufficiente avvicinare l’occhio allo schermo per sbloccare il cellulare, togliendo ogni minimo rischio di furto. Stesso discorso per l’online, dove il lavoro di hacker minaccia ogni giorno dati di diversi utenti.
Ad oggi il sistema delle password non garantisce sicurezza assoluta a chi ne usufruisce. Bypassare un sistema può essere semplice per gli esperti, e non sempre gli internauti proteggono un account con la dovuta cautela. Il problema però non si porrà quando il riconoscimento facciale per entrare in un sito sarà diventato realtà. È già stato lanciato il sistema del Selfie Pay, con cui basterà scattarsi una foto per avviare il pagamento. In alcuni Stati Uber ha già attivato il servizio, ma per averlo in Italia bisognerà aspettare. Con gli smartphone e l’online, sono le smartcard a destare l’interesse dei ricercatori. L’ipotesi più accreditata è il riconoscimento del possessore della carta tramite battito cardiaco o impronte digitali: solo con la conferma di queste la transazione verrà resa possibile. Si calcola che nel 2017 potrebbero essere anche 145 milioni le carte di questo tipo utilizzate nel mondo. Entro il 2020 la novità potrebbe già essere realtà di tutti i giorni.
Incredibile ma vero, la biometria potrebbe sbarcare anche nella prevenzione di atti terroristici. Nel 2015 il governo Renzi ha stanziato circa 150 milioni di euro per puntare sul rafforzamento della difesa nazionale. Tra i progetti che si stanno portando avanti la costruzione di un cannone per disattivare i droni controllati a distanza e diversi sistemi di biometria per riconoscere gli individui pericolosi in base alla camminata e altri aspetti secondari. Coprire il volto o cambiare identità potrebbe non bastare più, una volta portata a termine la ricerca. L’analisi riguarderà anche comportamenti sospetti da parte delle persone, come acquistare oggetti potenzialmente pericolosi e assumere atteggiamenti che possano far pensare a una cospirazione. Lo studio della camminata potrà essere proposto anche sul mercato, come ha intenzione di fare Amazon. La nota catena di distribuzione americana sta elaborando un sistema che permetterà di pagare la propria spesa senza bisogno di passare la cassa. Dei sistemi posti lungo il supermercato riconosceranno l’identità di una persona dalla camminata, scalando automaticamente il denaro degli acquisti dal conto corrente. Non solo un risparmio di tempo, ma un’arma efficace contro i furtarelli che si verificano nei negozi. Un modo per combattere la criminalità a 360 gradi.