Intervista a Roberto Rolfo, il pilota torinese racconta il campionato Supersport
Non è stato un inizio fortunato quello che ha visto protagonista Roberto Rolfo in Supersport, ma la speranza è che questa MV Agusta riesca a dimostrarsi il prima possibile competitiva. Proprio di questo e di molto altro ha parlato con CronacaTorino.it e la speranza è di vedere il 44 in cima al podio molto presto.
Ciao Roberto, cominciamo parlando di queste prime gare… Tanta sfortuna e sicuramente tanti problemi… Come hai vissuto questo inizio?
Mah… Purtroppo è stata una prima parte di stagione negativa. Chiaramente eravamo partiti con ben altri obiettivi dopo i test invernali dove avevo girato davvero molto forte. Con la nuova centralina portata da MV in Australia noi purtroppo, probabilmente per inesperienza, abbiam faticato tanto con la messa a punto della moto.
Sono state due gare, quelle extraeuropee, molto difficili. In Australia abbiamo avuto una serie di problemi elettronici. Le volte però che la moto ha funzionato ha dimostrato di essere davvero bella da guidare.
In Thailandia non c’è stato verso di andare… Io alla sfiga non credo tanto… Mi vien da dire dunque che son cose dovute all’inesperienza. Proprio ieri ero con il team a fare il punto della situazione e ti posso dire che sono persone esagerate e con una grandissima passione. L’unica cosa è che ovviamente questa nuova situazione ci ha scombinato tutto.
Ad Aragon stavamo andando bene, ma poi ci si è messo lo sterzo sabato e domenica è saltato il gas in griglia. Ad Assen stavo andando forte e la moto funzionava molto bene… Sul bagnato ho fatto davvero fatica e poi son anche finito fuori. Peccato perchè sono dei punti persi.
A Imola son arrivato molto motivato, non è una pista che mi piace, ma ho combinato tutto abbastanza bene. E’ stata la terza volta dove la moto ha funzionato, nella seconda parte della gara son andato bene ed era fattibile il 10imo posto. E’ calata la gomma, ma è normale poichè non abbiamo abbastanza chilometri per avere riferimenti sull’usura delle gomme.
Cosa ti aspetti da qui in avanti?
La squadra è assolutamente professionale. Manca qualcosa come esperienza, ma anche io stesso sto mettendo becco su elettronica e delle parti dove non ho mai messo mano e quindi anche io sto facendo con loro esperienza. Se la moto va come a Imola si può stare in alto.
L’anno scorso ti si è visto spesso davanti…
L’anno scorso sì, certe gare le abbiamo sfruttate bene… Dal quinto posto di Assen dove si è sfruttato tutto il potenziale della moto. Non ho mai fatto zeri e son stato molto costante… Dal 2013 non avevo più fatto zeri è un peccato che questa stagione sia iniziata così però l’obiettivo è di far bene.
Ci son piste molto belle come Malesia e Inghilterra… Spero di qua in poi di crescere.
Come ti vedi tra 3-4 anni?
Il contratto con Factory Vamag è biennale e quindi prevede anche il 2017. Ad oggi ho voglia di correre principalmente sulla Supersport. Mi piace molto la categoria e ricorda la vecchia 250 e la prima Moto 2.
C’è da dire che questa categoria offre al pilota la possibilità di mettere voce sul setup della moto e di incidere. La Moto 2 attuale è più tipo trofeo ormai, son tutte Kalex e quindi secondo me si è perso il lato in cui il pilota andava ad incidere.
Vorrei ancora correre almeno 3 anni, poi dopo… Io vorrei correre fino a 44 anni perchè è il numero che porta fortuna.
Cos’è successo quando, da piccolo, sei andato dai tuoi genitori dicendo che volevi fare il pilota?
E’ sempre stata una passione di famiglia… Papà ha vinto un campionato in salita italiano nel 1980. Proprio in quell’anno gli regalarono una moto monomarcia, tipo minimoto, e io a 4 anni cominciai a girare nel cortile di casa e poi da lì sono andato avanti
Anche mia mamma è sempre andata in moto, ma non ha mai gareggiato. Trial, pista e anche moto da strada.
Si parlava, qualche tempo fa, della paura che ci può essere in gara per un pilota dopo un infortunio. Tu hai mai avuto quella paura? E se si come ne si esce?
Un po’ di paura può venir fuori in certi momenti… Specie quando sei al limite e sai che la gara non andrà come vuoi…. Però più che paura è tensione, ma quando si spegne il semaforo dimentichi tutto.
Se hai paura direi che non è più il momento di correre. I troppi pensieri in testa non sono mai una cosa positiva.
Ti sfruttiamo anche da opinionista, cosa ne pensi della lotta per il titolo della Moto GP?
La Moto GP si sta risvegliando un po’ dalla scorsa stagione… C’è qualche gara noiosa però è bello. Secondo me gli episodi del 2015 avevano lasciato una situazione poco chiara. Quest’anno può essere un campionato battagliato, le gomme hanno rivoluzionato tutto e secondo me la Honda ha fatto un passo indietro. Anche perchè in certe piste non c’è proprio verso di farla andare al meglio.
Yamaha resta la più equilibrata. Rossi lo darei più favorito quest anno specie dopo l’annuncio di Lorenzo in Ducati.
Ecco hai toccato un argomento importante. Non è stato fatto troppo presto questo annuncio?
Beh… Lorenzo tra le cose in cui ha sbagliato c’è stato il mettere troppo becco negli episodi dello scorso anno dove non centrava nulla… Stessa cosa ha fatto quest’anno annunciando la collaborazione con Ducati. Parlar di mercato all’inizio non è positivo anche perchè l’interesse cambia.
Credo che anche nei confronti di Yamaha non sia stato il massimo, già tirava una brutta aria, ma ora sicuramente se ci sarà un occhio di riguardo sarà per Rossi. Questo non vuol dire che la moto di Valentino andrà di più però ovviamente.
Prova a farci un pronostico
Non è facile… Vedo la Yamaha equilibrata…. Rossi potrebbe vincere. Non sono tifoso, l’ultimo che ho tifoso è stato Lawson negli anni 80. L’ultimo pilota che mi è piaciuto è stato Troy Bayliss.
Facciamo una domanda difficile. Come mai, in tutti questi anni, non ti abbiamo mai visto competitivo da subito e su una moto ufficiale? Tanti i complimenti, tanti elogiano giustamente il tuo talento, ma poi?
Quando ho avuto la moto ufficiale ho fatto i miei migliori anni. Avevo la Honda ed è andata bene specie nel 2003 in 250, dal 2004 Telefonica puntò molto su Pedrosa e la moto era fatta su misura per lui. Fu un campionato altalenante, nonostante una vittoria a Jerez, ma alla fine le scelte di quell’anno erano o di rimanere in Honda o passare in un team privato.
Ebbi una proposta di fare la MotoGp ed era allettante, ma non pensavo fosse un impatto tecnico così…. Scelsero le Dunlop e ci furono problemi esponenziali, ma la cosa è andata evolvendo e ci furono anche ottimi piazzamenti. Non fu possibile continuare però, mi dissero a novembre che non ero più il pilota poichè scelsero di puntare su un inglese.
Andai in Superbike con ottimi risultati, ma non fu un campionato esaltante. Ho continuato lì anche perchè non ero riuscito a tornare indietro. Ho avuto la fortuna di guidare nel 2007 con il team Tencate la Honda con cui rimasi anche nel 2008.
Non sono mancati i risultati, a Monza mancai il podio perchè finì la benzina. Nel 2009 feci da collaudatore per la Moto2, nel 2010 ho vinto in Malesia in Moto2, ma non riuscii a continuare perchè a fine anno presero un pilota con sponsor dietro.
Nel 2011 andai con Pedercini in Superbike, son riuscito a tornare nel 2012 in Moto 2, ma a causa di un infortunio son mancate condizione e risultato. In MotoGP ho sostituito Pasini, si concretizzò poco, ma è stato divertente.
Nel 2013 ho riportato MV sul podio dopo 37 anni, ma lì Castiglioni si orientò su altri piloti. Nel 2015 non ci fu verso di tornare lì, io ero con Lorini e fu comunque una buona esperienza. Dalla scorsa stagione lavoriamo su questa moto. Abbiamo messo su una bella struttura, ma si pecca di inesperienza e c’è bisogno di lavorare. E’ tutta gente in gamba e c’è da fare esperienza. Speriamo che questa operazione permetta di essere al top nei primi 3.
Un saluto ai nostri lettori?
Certo! Grazie a voi e a tutti i lettori… Mi fa davvero piacere che mi seguano con questa passione.