Intervista a Lauri Ylönen (The Rasmus): “Fieri di rappresentare la Finlandia all’Eurovision di Torino”
Dalla Finlandia all’Eurovision di Torino con la canzone “Jezebel”. Questo è il percorso dei “The Rasmus”, band che nel 2003 spopolò in Italia con la canzone “In The Shadows” e rimase nel cuore un po’ di tutti.
Oggi il cantante Lauri Ylönen, ormai diventato un po’ torinese come il resto della band, ci ha raccontato le emozioni di questo Eurovision e l’amore verso l’Italia. Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Lauri, raccontaci le vostri emozioni dopo questi primi giorni a Torino…
Siamo qui da una settimana ed è fantastico poter stare per due settimane nello stesso posto. Di solito si viaggia sempre molto e fermarsi per così tanto è puro lusso.
A Torino è tutto molto bello, certamente ci sono state tante prove e tanto lavoro, ma abbiamo anche avuto la possibilità di girare un bel po’ la città.
Delle guide ci hanno mostrato i migliori ristoranti, i bar, i parchi e ci hanno dato modo di scoprire la storia della città.
Poi abbiamo anche suonato in strada per le vie della città. Ieri con Kalush Orchestra (Ucraina), abbiamo creato una sorta di jam: loro hanno suonato “Jezebel” con i flauti e poi è venuto fuori un mashup con “Stefania”.
Alcuni giorni fa abbiamo suonato anche in piazza! Volevamo vedere le reazioni delle persone ed è stato divertente vedere alcuni con l’espressione “Che è sta roba qui? Noi volevamo solo mangiare la nostra pasta!” (ride)
“Jezebel” è certamente una canzone diretta e potente. Come è stato tornare a lavorare con Desmond Child?
Grandioso! Credo che Desmond sia uno dei più grandi scrittori di canzoni di sempre. Quando ero ragazzino adoravo i suoi pezzi, anche se non sapevo li avesse scritti lui. Capolavori come “I Was Made for Lovin’ You” dei Kiss, “Poison” di Alice Cooper, “Livin’ on a Prayer” e “You Give Love a Bad Name” dei Bon Jovi mi hanno insegnato a scrivere canzoni.
Ora ho potuto conoscere Desmond, anzi, fu lui a contattarci dopo aver sentito la nostra “In The Shadows”… Una sorta di cerchio che si chiude, ci siamo “cercati” per quasi 30 anni e alla fine ci siamo trovati. Bellissimo, no? Questa è la musica e la magia dietro essa.
La figura di “Jezebel” è certamente particolare. Come è arrivato questo riferimento biblico a essere una canzone?
Jezebel è un personaggio della Bibbia, una regina vissuta quasi mille anni prima di Cristo. Un grande titolo per una canzone, ma anche una figura molto interessante. Lei era certamente una cattiva persona e una assassina, ma allo stesso tempo in quel periodo lei era una figura forte e indipendente. Da donna combatteva contro un mondo governato dagli uomini e divenne quasi una sorta di figura femminista dei tempi antichi. Lei era prudente, intelligente, ma anche pericolosa e bellissima… Tutte cose che l’hanno resa un personaggio interessante e un buon punto di partenza per una canzone.
Cosa significa per voi rappresentare la Finlandia a questo Eurovision?
Per noi è un grande onore, suoniamo insieme dal 1994 e sentiamo di rappresentare la Finlandia sempre. Ogni volta che veniamo qui in Italia le persone sanno che siamo finlandesi e, se uno ci pensa, il nostro è un paese piccolo… Pare quasi un miracolo che abbia una scena musicale così vasta, ci sono tanti fans e amano band come Nightwish, HIM, Apocalyptica e tante altre. C’è una sorta di “piccolo mondo” legato a ognuna di esse. Un qualcosa di cui sono estremamente orgoglioso.
Quindi sì, siamo fieri di rappresentare la Finlandia qui. Ieri al Turquoise Carpet sventolavamo la bandiera finlandese ed eravamo orgogliosissimi!
É arrivato il momento per un nuovo album dei The Rasmus?
Sono arrivato a Torino da Nashville, lì stavamo registrando le ultime canzoni del nuovo disco. Credo sia quasi pronto, stiamo lavorando con Desmond e il suono è veramente bello ragazzi.
Ultima domanda: il tuo messaggio ai fans italiani dei The Rasmus
Verremo in Italia tra ottobre e novembre a Milano. Siamo contenti perché sappiamo che in Italia abbiamo molti fans e non vediamo l’ora di incontrarli, abbracciarli, parlare e mangiare tanta paaaaasta!
(Alessandro Gazzera)