Intervista a Ben Ellis, il bassista scozzese si racconta tra Iggy Pop e il tifo per l’Italia
Anche dalla musica arrivano tifosi in più per l’Italia che questa sera affronterà l’Inghilterra nella finale degli Europei di calcio. Ben Ellis, bassista della band di Iggy Pop, ci racconta la sua musica e i progetti per il futuro. Da scozzese a Londra ha anche un chiaro messaggio per stasera.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Ben, come stai?
Ciao Cronaca Torino sto abbastanza bene. Sono sano, felice e faccio musica.
Questo virus ha cambiato completamente la nostra vita. Come hai vissuto questo periodo?
Sono stato a casa come tutti gli altri, sviluppando una conoscenza enciclopedica dei documentari sui serial killer online. Ricordo che voi italiani all’inizio cantavate un po’ sui balconi. Abbiamo tutti sorriso e pensato, che bella anima ha il vostro Paese.
Quando torni sul palco per un concerto?
Ho suonato in alcuni spettacoli più piccoli in cui c’erano già distanza sociale e altre regole da rispettare. Tutte le nostre restrizioni dovrebbero cessare il 19 luglio. Ci sono molti concerti prenotati. Speriamo che accada. Ci sono state così tante cancellazioni negli ultimi 18 mesi.
Come ti senti a riguardo?
Mi sento speranzoso. Penso che la pausa sia stata positiva per me personalmente in molti modi.
La pandemia ti ha ispirato in modo diverso?
L’ispirazione a volte era difficile da trovare con così tanta incertezza nelle nostre vite. Ho cercato quindi di concentrarmi sul miglioramento di cose meno soggettive. Ho lavorato molto sul suono e sulla tecnica. Ho imparato molto sul registrare la mia musica e quella di altri musicisti. È stato fantastico avere la libertà di provare cose nuove – di commettere errori – senza la pressione di avere un pubblico.
Qual è stata la tua introduzione alla musica?
Ho iniziato a suonare il violino quando avevo 5 anni, poi un piccolo pianoforte, una chitarra classica, una chitarra elettrica e poi il basso. I miei genitori erano della classe operaia, ma amavano la musica. Mio padre suonava il pianoforte nel suo tempo libero. Accompagnava i cantanti nella tradizione della musica da sala e aveva un grande orecchio.
Cosa ti ha convinto a iniziare a suonare?
Mi sono innamorato del basso, sapevo che era quello giusto. La melodia che vibra la tua anima e ti fa ballare. La musica che puoi anche sentire. Cosa non è da amare?
Chi ha influenzato di più il tuo stile musicale?
Penso che cercare di essere fedele al modo in cui ascolto le cose e non ascoltare troppo ciò che pensano gli altri sia la mia più grande influenza. Preferisco artisti o musicisti che dicono cose sorprendenti o interessanti – ammiro l’abilità e la tecnica sullo strumento, ma non significa nulla per me a meno che tu non dica qualcosa e lo dica con passione. Penso che la maggior parte degli italiani possano capire questo, no? (sorride)
Come si crea una canzone?
Normalmente inizia con qualcosa che sento al basso quando suono per divertimento. Poi arriva una melodia. L’ultima cosa sono le parole.
Nel 2017 hai lavorato con Mike Garson per “Aladdin Sane Tour”. Com’è stata quell’esperienza?
Mike può fare cose al pianoforte che la maggior parte delle persone non riesce nemmeno a sognare nella propria mente. È una forza della natura sullo strumento, è molto stimolante stare con qualcuno del genere. L’ho amato. Solo un gentiluomo davvero simpatico con un talento incredibile. Era di classe e divertente.
Fai parte della band di Iggy Pop. Com’è lavorare con lui?
Prima che mi chiedessero di unirmi alla band con Iggy se mi avessi chiesto di scegliere un artista tra tutti quelli al mondo (da sempre il mio sogno era di lavorare con lui) avrei scelto lui. Quindi ricevere quella telefonata mi ha completamente cambiato la vita. Lavorare con lui è stata la migliore esperienza della mia vita. In tanti modi. Non posso elogiare abbastanza lui, il suo management, la troupe e la band. Un gruppo di persone eccezionali in tanti modi. Sarò per sempre in debito con tutti loro e ne sono così felice.
Lavori con Iggy da molti anni ormai. Come descriveresti la chimica tra voi due?
Andiamo alla grande. È il mio capo. Mi dice cosa ha bisogno che io faccia. Lo faccio e ci metto tutto dentro. Quando suoniamo dal vivo insieme, ci divertiamo un mondo. Se ci fosse un premio Nobel per la chimica del Rock, lo vincerebbe ogni anno. È un chimico così bravo.
Progetti per il prossimo futuro?
Sto lavorando con una nuova artista chiamata Iraina Mancini che canta queste bellissime canzoni degli anni ’60 come Serge Gainsbourg o Jacques Dutronc. È davvero divertente, cercate @irainamancini su Instagram. Ho lavorato con questo batterista italiano, Charlie Bonazza, che suona proprio come Keith Moon – abbiamo registrato un album durante la pandemia – è un vero mod guy degli anni ’60 vicino a Trieste! Cercate @charliebonazza è un grande batterista e ha grandi canzoni. Ho troppe cose per elencarle tutte qui chiedi ai tuoi lettori di unirsi a me, @mrbenellis su Instagram, e le terrò aggiornate.
C’è un artista con cui ti piacerebbe lavorare?
Di recente ho parlato con il manager di Courtney Love. Mi piacerebbe fare qualcosa con lei. Mi piacerebbe fare più musica con Anna Calvi, che sia suonare il basso o suonare dal vivo, adoro lavorare con lei. Abbiamo parlato di fare qualche altra registrazione.
Siamo italiani. Hai dei ricordi speciali riguardanti il nostro Paese?
Nell’ottobre 2020 quando c’era un piccolo vuoto nelle restrizioni in cui si poteva viaggiare ed esibirsi in Italia. Sono venuto a lavorare per un artista chiamato Shingai che era il cantante di una band chiamata The Noisettes. Abbiamo suonato in alcuni piccoli spettacoli socialmente distanziati. Uno era a Venezia e sono stato fortunato che la mattina dopo il concerto ho avuto il tempo di visitare la parte vecchia della città intorno ai canali e l’ho potuta vedere quando era assolutamente deserta – non c’erano affatto persone lì. Era così potente vedere tutta questa antica bellezza con così tanta pace e spazio. Non dimenticherò mai quella mattina. L’Italia mi ha fatto un bellissimo regalo.
L’ultima domanda: un messaggio ai fans italiani
Ah! quindi in italiano: Sono le 01:05 di domenica 11 luglio. Il giorno della finale del campionato europeo. Come scozzese che vive a Londra mi farebbe molto piacere se oggi l’Italia battesse l’Inghilterra 3-0. Grazie mille Italia e grazie Alessandro e Cronaca Torino. Ciao ciao!
(Alessandro Gazzera)
Foto in evidenza credits: Simon Dunkerley