Stipendi non pagati Torino, in manette 3 persone
I Carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno arrestato tre cittadini albanesi, residenti a Torino, per un’estorsione commessa all’interno di una pasticceria di Torino.
In particolare il 7 luglio scorso un uomo italiano di 44 anni ha denunciato ai Carabinieri di essere stato vittima di una grave forma di estorsione. L’uomo, da marzo a maggio del 2015, aveva lavorato come pasticcere con contratto non regolare, presso una pasticceria di Torino. Il suo datore di lavoro, un cittadino albanese di 29 anni, avrebbe dovuto ancora consegnargli del denaro, all’incirca 3mila euro quale corrispettivo di stipendi arretrati.
Nella serata di lunedì 6 luglio, giorno di chiusura del locale, la vittima, accompagnata dal fratello di 42 anni, si sono incontrati presso la pasticceria con la titolare e altri due cittadini albanesi. Un’ora prima dell’incontro la donna aveva spento il sistema di videoregistrazione a circuito chiuso del locale. Le persone sarebbero entrate dunque nel laboratorio della pasticceria chiudendo poi la saracinesca della porta principale. La titolare veniva fatta uscire dalla stanza dal fratello mentre il terzo uomo restava vicino alla porta d’ingresso del laboratorio, con le braccia conserte.
A quel punto la titolare avrebbe estratto una pistola, verosimilmente ed avrebbe esploso un colpo in direzione dei piedi del pasticcere di 44 anni e, sotto minaccia di morte, lo avrebbe obbligato a firmare dei fogli manoscritti, predisposti appositamente con cui la vittima si impegnava a non pretendere nulla dalla donna. Subito dopo esplodeva un altro colpo di pistola in direzione dei piedi del fratello del pasticcere, che lo aveva solo accompagnato, e un altro colpo in direzione del soffitto, tenendo l’arma vicino all’orecchio del pasticcere. Le vittime avrebbero riportato lievi escoriazioni dovute alle schegge ed una lesione al timpano.
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Massimiliano Rambaldi