Una vera e propria montagna di dispositivi di protezione importata illecitamente dai varchi doganali-aeroportuali e commercializzata senza autorizzazioni in tutta Italia. Torino, Moncalieri e Orbassano sono le zone teatro delle operazioni che ha visto i Finanzieri del Comando Provinciale Torino individuare gli ingenti quantitativi.
Secondo quanto spiegato, quattro imprenditori sono finiti nei guai dopo aver, in concorso tra loro, introdotto in Italia containers di mascherine protettive tipo FFP2 e/o chirurgiche approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione dell’epidemia da COVID 19.
In base a quanto appurato, la loro idea sarebbe stata quella di importare con le stesse modalità 5 milioni di mascherine, nell’arco di una settimana; questo è quello che avrebbe raccontato ai Finanzieri uno dei soggetti coinvolti nell’inchiesta.
Sedi legali e operative inesistenti, anzi dove sarebbe stata la sede legale dell’azienda che ha importato merci per centinaia di migliaia di Euro, era presente solo uno scatolone con dentro 700 kit per diagnosticare il contagio da Covid-19, non conformi alla normativa in vigore relativamente alla produzione ed alla importazione.
I Finanzieri, pedinando i vari spostamenti dei soggetti coinvolti e monitorando costantemente il flusso delle importazioni, grazie al contributo di personale del Nucleo Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, hanno rinvenuto e sequestrato in poche ore l’ingente quantitativo citato.
A Moncalieri, le prime 100mila mascherine sequestrate, poi altrettante a Orbassano.
E intanto un altro carico viaggiava in direzione di Napoli, ma ad aspettarlo a Maddaloni, c’erano i finanzieri campani, in stretto contatto con il reparto torinese, che lo hanno intercettato e posto sotto sequestro.
Ora tutto il carico finirà alla Protezione Civile grazie ai provvedimenti emessi dai Pubblici Ministeri Vincenzo Pacileo, Marco Gianoglio e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica di Torino, che hanno coordinato le indagini.
L’operazione quindi, oltre ad evitare che il flusso commerciale finale fosse dirottato su speculatori economici, ha permesso di rifornire con l’enorme quantitativo di “mascherine”, grazie ai provvedimenti di requisizione del delegato dal Commissario per l’Emergenza Covid-19 sul territorio piemontese, gli Enti pubblici e/o assistenziali maggiormente in crisi in questo momento.