Le vecchie ruggini tornano sempre a galla. Quando, però, scadono nella violenza (sia fisica che verbale), non ci sono giustificazioni che tengano.
Il fatto increscioso è avvenuto sabato mattina all’interno di un seggio elettorale di Nichelino, quando un rappresentante di lista dei comunisti Italiani ed ex assessore avrebbe colpito con una testata un ex compagno di partito, capogruppo uscente in consiglio comunale per Sel. All’origine del gesto un diverbio sfociato in presunti insulti, al quale l’ex assessore avrebbe risposto colpendolo.
Tra i due e le componenti della sinistra più estrema cittadina non corre buon sangue da anni. Da quando Rifondazione decise di passare all’opposizione contro la giunta Catizone e l’ex consigliere comunale, all’epoca dei fatti, decise per il passaggio in Sel, rimanendo in maggioranza. Uno “sgarbo” mai perdonato da quella componente politica, che accusò il politico di essersi “venduto per mantenere la poltrona di presidente della commissione lavoro”.
Vecchie ruggini si diceva, che sono tornate a galla durante la preparazione dei seggi. “Sabato pomeriggio mi sono recato al seggio dove voto per registrarmi come rappresentante di lista – ha spiegato uno dei due protagonisti della vicenda.- Lì ho intravisto l’ex consigliere della federazione della sinistra che 4 anni fa ha fatto il salto scilipotiano verso Sel, in cambio di una presidenza di commissione; all’epoca la fds passava all’opposizione. Alla sua vista ho commentato con una amica in questi termini “passo dopo perchè adesso c’è gente che non mi piace”. Appena uscito, l’ex consigliere mi è venuto incontro dicendomi “se hai qualcosa da dire dimmela in faccia”, io ho risposto che non avevo nessun problema a dirglielo, però fuori dal seggio perché lì non potevamo. A questo invito mi ha letteralmente risposto: “perchè vuoi picchiarmi? picchiami, picchiami” e quando siamo arrivati davanti al cancello ha continuato “sei un *** *** di ****”. A questo insulto, in maniera istintiva, facendo un errore madornale, ho reagito e lo ho urtato con la testa sul labbro, nessuna rottura del setto nasale. Ho sbagliato senza alcun dubbio e sono pentito e dispiaciuto, soprattutto perché ho arrecato un danno ad un partito e ad una coalizione che fino a quel momento hanno condotto una campagna elettorale entusiasmante”.
La vittima ha raccontato così la vicenda: “Non è la prima volta che lui e il suo gruppo mi aggrediscono. Io dico basta. La Politica è confronto di idee, anche aspro, ma che mai giustifica la Violenza. Una violenza causata da un clima di odio e rancore che ricorda i giorni bui, quelli in cui la forza e l’arroganza dei muscoli prevarica su quella del cervello. Mi sarebbe bastato un gesto di SCUSE anziché il puerile tentativo di inventare una provocazione che non c’è mai stata. A testimoniarlo ci sono le forze dell’ordine in quel momento presenti”.
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Massimiliano Rambaldi
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