Rispondeva agli annunci delle case in vendita, ma in realtà si sarebbe rivelato un ladro seriale specializzato in furti durante i sopralluoghi per l’acquisto degli immobili.
Secondo quanto spiegato, l’uomo ha utilizzato un nome falso, associato a una scheda telefonica con un profilo whatsapp, per fissare gli appuntamenti con le vittime. Sceglieva sempre persone ultrasettantenni e con la scusa di visionare gli appartamenti, l’uomo avrebbe rubato, approfittando della cortesia dei proprietari che lo lasciavano da solo, collier, braccialetti in oro, brillantini, orologi, computer, chiavi di altre case, che poi andava a svaligiare, e soldi.
I Carabinieri della Compagnia di Torino Mirafiori hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di 45 anni, senza fissa dimora, di uno di 35 anni, abitante a Torino, e di un terzo di 36 anni, abitante a Torino, ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto in abitazione aggravato e ricettazione.
In base a quanto appurato, il primo è ritenuto responsabile di 5 furti in abitazione, commessi a Torino nel mese di settembre dell’anno scorso, dove si sarebbe introdotto fingendosi quale possibile acquirente, e di un furto in un negozio di infissi. L’uomo avrebbe utilizzato un nome falso, associato a un numero di cellulare con un profilo whatsapp, per fissare gli appuntamenti con le vittime.
Dopo la denuncia di una delle persone derubate, i Carabinieri sono riusciti a identificare l’uomo grazie anche alla foto del suo profilo whatsapp. Il nome era falso, ma la sua foto era autentica. Le vittime l’hanno riconosciuto e poi le indagini successive hanno permesso di individuarlo e di identificare anche i due ricettatori ai quali ha consegnato la refurtiva. Sequestrati computer, tv, radio, ipad, biciclette, per un valore di oltre 250mila euro.
La merce sequestrata può essere visionata alla caserma Mirafiori di via Plava L’iniziativa è stata organizzata per dare modo di visionare la refurtiva e cercare di risalire ai legittimi proprietari.
Massimiliano Rambaldi