“Sono bloccati a Roma i fondi necessari a realizzare la linea 5 del Servizio ferroviario metropolitano e per completare le stazioni di Dora e Zappata. Le opere sono previste dal Contratto di programma tra Ministero dei Trasporti e Rfi, che contiene anche 50 milioni di euro di stanziamenti per realizzarle: il Governo li eroghi subito, all’interno del decreto Rilancio, altrimenti il rischio è che le risorse vengano poi dirottate altrove”.
È la denuncia della Deputata della Lega Elena Maccanti, capogruppo nella Commissione Trasporti della Camera, che ha presentato insieme ai colleghi Alessandro Benvenuto e Gualtiero Caffaratto un emendamento al decreto Rilancio per garantire entro il 2020 il finanziamento alle cinque stazioni del Servizio ferroviario metropolitano che devono essere ancora realizzate o completate: Dora, Zappata, San Paolo, Borgata Quaglia/Le Gru e San Luigi Orbassano.
Si tratta di opere che il Ministero e Rfi avevano già previsto di finanziare con 50 milioni di euro nel Contratto di programma 2017-2021. Le risorse continuano però a essere congelate a Roma, un blocco che impedisce di fatto di procedere con la realizzazione.
“È un tassello molto importante per Torino e per rendere più utile ed efficiente il suo sistema ferroviario metropolitano – sottolinea Maccanti -. Mai come adesso è fondamentale far ripartire le grandi opere, per altro in questo caso con risorse già stanziate e che dunque spettano al territorio. Il Governo dimostri finalmente di avere attenzione per la città e per i torinesi con atti concreti”.
“Il completamento delle stazioni di Dora e Zappata, lungo l’asse del Passante ferroviario, è atteso da decenni. È evidente come la creazione di due nuove fermate a ridosso del centro cittadino possa essere di grande importanza per tutta la mobilità dell’area torinese – aggiunge Maccanti -. San Paolo, Borgata Quaglia/Le Gru e San Luigi permettono invece di creare una linea nuova, la Sfm5, collegando la zona sud-ovest della città con l’ospedale San Luigi e con i paesi della cintura. Sono opere che non possono più attendere”.