Estorsione ai danni di moglie capo ultras Juventus Torino, la complessa ricostruzione eseguita dai Carabinieri
Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo e la Compagnia Torino Oltre Dora hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 56enne e di un 58enne ritenuti responsabili di estorsione aggravata.
Dal quadro investigativo sarebbe emerso che i due, con reiterate minacce e con attentati incendiari, avrebbero preteso ingenti somme di denaro da una donna, moglie di un uomo con precedenti, già arrestato dai militari del comando provinciale in un’operazione per traffico di droga internazionale del novembre 2014, noto per essere il capo carismatico di una frangia di ultras della Juventus.
Il capo ultras avrebbe trattenuto denaro derivato da un’illecita attività di bagarinaggio per mezzo di un rilevante numero di abbonamenti per lo Juventus Stadium, acquistati con denaro degli arrestati, intestati a prestanome e rivenduti a terzi a prezzi molto maggiorati, in relazione all’importanza dell’incontro calcistico.
Nel mese di gennaio 2015 il nucleo familiare di un noto leader di tifoseria ultras Juventina, arrestato il 25 novembre poiché colpito, con altre 21 persone, da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in quel periodo in carcere è stato più volte minacciato: tre incendi dolosi e un biglietto di minacce. In particolare in due circostanze sono state lanciate bottiglie molotov contro la palestra di pugilato gestita dal l’uomo, incendiato un furgone di proprietà della moglie, titolare di un banco presso un’area mercatale cittadina (attualmente sottoposta agli arresti domiciliari in esecuzione del medesimo provvedimento restrittivo del marito) e infine è stato trovato, sul pianerottolo dell’abitazione di residenza, un foglio su cui era stato scritto a mano il nome della figlia.
La successiva attività investigativa ha consentito di appurare che la moglie dell’uomo, in carcere nel periodo successivo all’arresto di quest’ultimo, era stata vittima di plurimi episodi di estorsione, tentata e consumata.
Gli arrestati di questa mattina, con metodi estorsivi, pretendevano dalla donna la consegna del denaro pattuito con il marito quale ricavato complessivo derivante dall’illecita attività di bagarinaggio da quest’ultimo praticata su un discreto numero di abbonamenti, per la stagione di calcio appena conclusa, acquistati con denaro ceduto dai fermati , fittiziamente intestati a prestanome e di volta in volta ceduti dall’uomo a terzi a un prezzo maggiorato, variabile a seconda dell’importanza dell’incontro.
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Massimiliano Rambaldi