Sono due le persone arrestate dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia, in due differenti contesti, per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
Secondo quanto spiegato, un cittadino marocchino è stato arrestato dopo una segnalazione per una lite in famiglia. L’uomo, nel corso di un litigio con la moglie, avrebbe minacciato e colpito sia la consorte che le figlie che avevano preso le difese della mamma. Le ragazze sarebbero anche riuscite a togliere dalle mani del padre e ad occultare un bastone con il quale le stava minacciando. Quando una delle figlie si è recata al lavoro, ha permesso anche a madre e sorella di allontanarsi dall’alloggio e di trovare riparo in un esercizio del quartiere da ove hanno dato l’allarme. Al loro arrivo, gli agenti del commissariato hanno fermato e arrestato per maltrattamenti il cittadino straniero.
In base a quanto appurato, un cittadino italiano è stato, invece, arrestato per atti persecutori. Il giovane, dopo aver inviato messaggi di insulti alla sua ex fidanzata, si sarebbe presentato a casa di quest’ultima e ha iniziato a colpire la porta di casa. La donna, terrorizzata, ha chiamato la Polizia. Quando gli agenti sono arrivati, hanno trovato la porta d’ingresso dell’abitazione divelta per terra. Appena entrati, avrebbero udito delle grida provenire dall’alloggio e avrebbero poi visto un uomo che a torso nudo, urlando, si stava dirigendo verso la donna. I poliziotti lo avrebbero bloccato prima che potesse raggiungere la sua ex fidanzata. Dal racconto di quest’ultima, sarebbe emerso un vissuto di persecuzione da parte dell’ex compagno, iniziato subito dopo l’inizio della relazione, circa un anno fa, e continuato anche dopo che il rapporto era terminato per volontà della vittima. Quest’ultima, infatti, avrebbe narrato diversi episodi nei quali era stata aggredita o sottoposta a vessazioni di ogni genere.