Erano trascorse le 5 del mattino quando, in via Livorno, gli occupanti di un’auto hanno attirato l’attenzione degli agenti della Squadra Volante. All’interno del veicolo c’erano tre persone, una donna, con evidenti segni di tumefazione al volto, e i suoi figli.
Secondo quanto spiegato, la donna avrebbe racconto di essere stata vittima di una rapina, nel corso della quale le era stato portato via il cellulare. A causa dell’aggressione, la signora è stata accompagnata in ospedale dove però è emersa la verità. Lo strano modus operandi dei presunti rapinatori, infatti, avrebbe fatto nascere negli agenti il dubbio che i fatti fossero andati diversamente.
In base a quanto appurato, in ospedale, la donna avrebbe raccontato che l’autore delle percosse era il suo ex compagno, un italiano di 46 anni. Rincasando dopo una serata, avrebbe trovato ad attenderla sotto casa il suo ex compagno, con il quale avrebbe iniziato una relazione pochi anni prima, poi terminata mesi dopo proprio a causa del carattere violento dell’uomo che, in più circostanze, avrebbe mostrato comportamenti aggressivi sia fisici sia verbali. Condotte che erano continuate nonostante la relazione avesse avuto termine e che si erano manifestate in ripetute intrusioni nella vita privata, pedinamenti, minacce, violenze e percosse.
Nel corso della serata, l’uomo le aveva già inviato numerosi messaggi. Dopo averla avvicinata, come detto sotto casa, l’ex compagno avrebbe trascinato la donna in macchina, l’ha colpita al volto e si sarebbe diretto a casa fuori Torino, in provincia, dove le violenze sarebbero proseguite. Nonostante la donna avesse tentato più volte di scendere dall’auto, il suo aggressore le avrebbe impedito di farlo. L’uomo si sarebbe anche impossessato del cellulare della donna riducendolo in pezzi.
A casa dell’uomo percosse, minacce e vessazioni sarebbero continuate, dopo che la donna è stata costretta ad entrare nell’abitazione e dalla quale ha potuto allontanarsi solo quando l’uomo ha acconsentito a riaccompagnarla.
A casa del reo, gli agenti hanno trovato tracce della brutale aggressione subita dalla donna. A seguito dei fatti, il quarantaseienne è stato arrestato per lesioni personali aggravate, sequestro di persona e atti persecutori e denunciato per minacce e porto abusivo di armi. La donna, per l’aggressione subita, ha avuto una prognosi superiore ai venti giorni.