Al via “Measuring the Mountains” per scoprire e studiare le Alpi
Gli studenti del “Measuring the Mountains” in Valle d’Aosta per studiare il territorio
In un’ottica di formazione pratica e coinvolgimento diretto, il Politecnico, la KU di Leuven e la Norwegian University of Science and Technology di Trondheim collaborano in un ambizioso progetto educativo: “Measuring the Mountains” è il nome del Blended Intensive Programme (BIP), il programma intensivo che coordinato dal Politecnico, in particolare con il lavoro del professor Roberto Dini del Dipartimento di Architettura e Design-DAD, e che ha offerto agli studenti un’esperienza unica all’insegna dell’esplorazione e della comprensione del territorio designato come caso studio.
Oltre 50 studenti provenienti dalle tre università hanno trascorso insieme le cinque giornate che hanno aperto il corso, dal 18 al 22 ottobre 2023 presso il rifugio Magià di Saint-Barthélemy in Valle d’Aosta. Il programma sta proseguendo ora da remoto, fino alla presentazione finale dei risultati prevista per il 29 novembre.
Si è trattato di un’esperienza immersiva del territorio per sviluppare una lettura critica attraverso l’osservazione diretta del territorio, del patrimonio architettonico e insediativo esistente, dei fenomeni ambientali e climatici e una serie di competenze pratiche sugli spostamenti in montagna. Gli studenti, in queste giornate, hanno effettuato i primi sopralluoghi al seguito di professionisti esperti, quali una guida escursionistica, raccogliendo il materiale necessario per proseguire l’attività da remoto.
Il coordinamento del professor Dini e il dottorando Cristian Dallere del DAD sono stati punto di riferimento per i numerosi studenti. Tra questi, la delegazione del Politecnico era composta da Davide De Vito, Lorenzo Ciarfella, Alessandro Comina, Matteo De Bellis, Ilenia Marchitelli, Guo Xiaoshuang, Meng Shisen, Anastasia Dremlyuga, Jingyuan Zhang.
Gli obiettivi dell’esperienza didattica sono la condivisione delle tematiche legate alle trasformazioni ambientali, climatiche e socioeconomiche in atto, e lo sviluppo di modelli insediativi e architettonici basati sull’adattamento all’ambiente e al clima, sulla riduzione degli impatti antropici, sul riuso del patrimonio esistente.
“Le tre università coinvolte, ognuna con i propri approcci e le proprie specificità, – spiega Roberto Dini – hanno dato vita sul campo ad lettura critica ed immersiva del territorio, che consentirà, nella seconda parte dell’esperienza didattica che si svolgerà in remoto, l’elaborazione di nuove visioni insediative e architettoniche per le Alpi di domani.”
Fonte: Politecnico di Torino