Torino: Juric prende tempo, ma il futuro non può attendere
Il Torino sogna l’Europa, ma non sa ancora se potrà dare continuità alla guida tecnica con Juric. I granata sono reduci dall’importantissimo successo in casa del Cagliari, con cui hanno messo assieme 7 punti negli ultimi 3 turni.
Uno score importante, poiché ha portato il club piemontese a quota 31 punti, con la salvezza matematica raggiungibile a stretto giro di posta, ma per di più a soli 3 punti dalla lotta per un posto in Europa. La classifica molto corta consente anche al club di Urbano Cairo di sognare, anche se sulla carta ci sono compagini più attrezzate.
Juric: esperienza maturata con il passare degli anni
Gran parte del merito dello score granata attuale è di Ivan Juric, allenatore croato con grande esperienza nel calcio italiano. Dopo aver giocato nel nostro campionato, l’ex Genoa e Crotone ha iniziato la carriera di allenatore, imponendosi sin da subito per le sue idee e i suoi metodi da sergente di ferro.
Prima di assumere l’incarico al Torino, aveva guidato diverse squadre di Serie A, dimostrando competenza tattica e capacità di gestione. Il suo approccio di gioco solitamente enfatizza l’organizzazione difensiva e l’efficienza tattica, con cui riesce a tirare fuori sempre il massimo dai giocatori che ha a disposizione.
Più di una volta, però, nel recente passato Juric ha chiesto, senza ottenerli, rinforzi di un certo tipo alla proprietà del Toro. È anche per questo che prima di firmare un nuovo contratto, il croato ha preso tempo. Di sicuro le proposte non gli mancano, ma conoscere i piani futuri del Torino è anche il minimo per un allenatore uscente che ha fatto molto bene. La sua paura è quella di dover fare ancora una volta le nozze con i fichi secchi e visto che le ambizioni di tutti crescono con il passare del tempo, non è da escludere che Juric prenda altre vie al termine delle contrattazioni con Cairo.
In questa stagione, per via della rosa corta, il tecnico granata è stato spesso costretto ad adattare calciatori fuori ruolo. Inoltre, alcuni degli elementi che meglio hanno reso sono finiti inevitabilmente nel mirino di alcuni top club e per una società come il Torino, di fronte a certe offerte, è davvero difficile dire di no. I colpi in entrata spesso devono autofinanziarsi, ma cedendo sempre i pezzi migliori per un allenatore è come iniziare un nuovo progetto tecnico ogni anno.
Al solito, una risorsa importante può essere rappresentata dal settore giovanile, poiché quello dei piemontesi è storicamente molto prolifico di talenti. Di tanto in tanto il Toro inserisce in prima squadra elementi che si mettono in mostra con la Primavera, ma quando l’asticella si alza non c’è sempre la pazienza di aspettarli o di lasciare che sbaglino senza pressioni.
Insomma, in questo momento storico, la società di Urbano Cairo deve decidere cosa vuole fare da grande: continuare a “galleggiare” e prendere ogni anno quello che viene, oppure provare a fare il salto tornando in Europa e dando al Torino una dimensione che manca ora da troppo tempo.