Taglio dei tassi BCE? Per ora è prematuro
Secondo quanto dichiarato da Francois Villeroy de Galhau, governatore della banca centrale francese, un taglio dei tassi di interesse di riferimento della BCE è prematuro. Una dichiarazione piuttosto netta, che arriva in un contesto in cui gli operatori di mercato si interrogano in misura crescente se la Banca Centrale Europea abbia o meno raggiunto il picco dei tassi.
“Dovremmo rimanere su questo livello per un periodo di tempo sufficientemente lungo“, ha dichiarato il governatore, “scommettere ora sul prossimo taglio è probabilmente prematuro”.
Le mosse della BCE
Ricordiamo che la BCE ha aumentato ancora una volta i tassi all’inizio del mese, portando il suo tasso di deposito principale al 4%. Il tasso di riferimento si è attestato a -0,5% nel luglio 2022, prima che la banca centrale intraprendesse un intenso ciclo di rialzi dei tassi nel tentativo di contrastare l’alta inflazione.
I dati di agosto hanno mostrato che l’inflazione complessiva nell’area dell’euro è stata superiore alle attese degli analisti, attestandosi al 5,2%, in calo rispetto al 5,3% del mese precedente. Per suo regolamento, l’Eurotower mira a far scendere l’inflazione al 2%, un target che è coerente anche con quello del nostro Paese, dove l’inflazione desiderata “tende” a questo livello.
Le previsioni sull’andamento dei tassi
“Dovremmo rimanere molto determinati e persistenti“, ha detto de Galhau, riferendosi alla necessità di affrontare l’aumento dei prezzi nel blocco dei Paesi dell’Unione Europea.
Gli operatori di mercato si sono chiesti se la BCE abbia raggiunto il picco del suo ciclo di rialzo dei tassi. Nella riunione di settembre, la banca centrale ha dichiarato ad esempio che “il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno in modo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo”.
Un sondaggio pubblicato da Reuters all’inizio del mese ha mostrato che gli economisti non si aspettano ulteriori rialzi dei tassi da parte della banca centrale quest’anno e ha suggerito che i tagli dei tassi potrebbero avvenire nella seconda metà del 2024.
“Attualmente la durata sta diventando più importante del livello“, ha detto de Galhau a proposito dei tassi di interesse. “Se si usano parole come picco o montagna, io insisterei di più su un plateau. Ma dipende dai dati e se dovremo reagire lo faremo in entrambe le direzioni”.
Nell’ultimo anno e mezzo, la banca centrale si è concentrata sull’utilizzo dei tassi di interesse come strumento principale per affrontare un’inflazione galoppante e, in tal senso, De Galhau ha detto che le modifiche al bilancio della Banca centrale come mezzo per controllare i prezzi potrebbero ottenere maggiore attenzione in futuro, ma per il momento i tassi di interesse sono lo strumento principale della BCE.
Insomma, per un importante membro del board della BCE sarebbe opportuno non pensare al taglio dei tassi. È di fatti molto più probabile che prima di una simile decisione si possano verificare condizioni di prolungato “congelamento” dei tassi, sui livelli per il momento stabiliti.