Partito il progetto Open Valley con i primi 110 test
I Sindaci danno l’esempio e subito è stata superata quota 100. È partita questa mattina la sperimentazione del progetto “Open Valley”. Ed i primi a sottoporsi al test sierologico del Progetto di Sorveglianza, Informazione e Formazione – Covid 19 in Alta Valle sono stati proprio i primi cittadini dei Comuni dell’Unione Montana Alta Valle Susa e dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea. Con loro al via del progetto anche il dottor Mauro Occhi, responsabile del distretto Val di Susa e Val Sangone dell’Asl To 3, Guglielmo Del Pero direttore ufficio regionale ANPAS ed il luogotenente Antonino Genovese, comandante della stazione dei Carabinieri di Oulx. Ai Sindaci quindi il compito di testare tutto il sistema per poi registrarlo a dovere e metterlo a regime. E la prima giornata di test ha girato come un orologio svizzero con 110 test sierologici effettuati nell’intera giornata di lavoro. Domani si continua con la seconda giornata di sperimentazione e poi da giovedì il via alla campagna a tappeto che riguarda i 14mila residenti nei Comuni dell’Alta Valle di Susa, ma con la possibilità anche per i non residenti di sottoporsi al test. La differenza sta solo nel contributo minimo richiesto che per i residenti è fissato in almeno 15 euro, mentre per i non residenti in 30 euro, con il resto della spesa coperto da sponsor, che si stanno ancora aggiungendo. Soddisfatta la dottoressa Elena Tamagno responsabile della parte medico-scientifica del progetto: “Siamo partiti alla grande. Avevamo cercato di predisporre tutto già nei minimi particolari, ma fintanto che non si parte un po’ d’apprensione resta. E invece non abbiamo avuto intoppi e tutto il percorso che abbiamo individuato mediante apposite stazioni ha funzionato alla perfezione. Non solo test sierologico, ma anche informazioni e formazione per chi si è sottoposto all’indagine. Domani proseguiremo con una seconda giornata di prova per testare definitivamente il sistema e da giovedì si potrà partire a pieno regime con tutti coloro che vorranno sottoporsi a questo screening di massa. Nella prima giornata abbiamo sottoposto a test 110 persone e abbiamo già esaurito i posti disponibili per giovedì e venerdì, mentre per la giornata di domenica 14 giugno restano gli ultimi posti”. Soddisfatto anche il dottor Paolo Narcisi presidente di Rainbow4Africa associazione no profit: “Abbiamo aderito a questo progetto portando tutta la nostra esperienza maturata sul campo e siamo soddisfatti per questo avvio decisamente positivo. Grazie a questo progetto vogliamo capire come si è mosso il virus su questo territorio ampio e come si muoverà in autunno e se ci sono serbatoi provare ad essere un passo avanti al virus”. Le conclusioni sulla prima giornata al coordinatore del progetto Paolo De Marchis: “Quello che è partito oggi è un grande progetto per l’alta valle di Susa dove finalmente, le Amministrazioni Comunali insieme agli imprenditori e alle associazioni del terzo settore, hanno costruito quest’azione che ha, da un punto di vista scientifico, un’importanza estrema perché si tratta di fare una mappatura del territorio e di quello che è accaduto in questi mesi. Ha anche una valenza educativa, c’è un progetto di informazione e formazione per tutti i cittadini e non solo. Questi dati che noi raccoglieremo in questi mesi verranno studiati dalle università di Genova e Torino. Un grazie accorato va a tutti coloro che si sono adoperati per questo progetto”. Si prosegue sempre con quartier generale l’autorimessa del “Brico”, dove è stata riservata e circoscritta un’area apposita per un percorso inteso a stazioni dove opereranno medici, infermieri e volontariato, oltre a docenti universitari. Per le nuove prenotazioni ci si può rivolgere al numero dedicato 3342549783 o all’indirizzo mail info@pasauze.org.
Foto e Notizie: Ufficio Stampa Comune di Sauze d’Oulx