Coronavirus Torino, la lettera di una infermiera torinese
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una infermiera che lavora in un Ospedale torinese. Una semplice cronaca di una professione difficile ai tempi del Coronavirus:
“La metamorfosi degli infermieri
Sono un’infermiera, ma non vi dirò il mio nome, non è importante come lo è invece la mia professione… Che io sia Maria, Anna, Elena o Elisabetta che importanza ha?
Ciò che ha distinto noi infermieri in questa pandemia è stata la nostra metamorfosi, il nostro modo di metterci in gioco e il nostro adattamento alle situazioni che man mano si sono presentate.
E allora ringrazio tutti gli infermieri, e quando dico tutti intendo davvero tutti. Da Nord a Sud di questo pianeta, dico loro grazie per essersi trasformati in tutto ciò che era possibile, di aver usato la loro intelligenza, la loro forza di volontà, la loro emotività e la loro professionalità.
Oggi abbiamo fatto vedere al Mondo cosa siamo capaci di fare, quante facce possiamo assumere, quanto dolore possiamo contenere e quanto il nostro cuore è grande.
Grazie a tutti voi oggi la nostra metamorfosi si è completata in un risultato magnifico, forse non siamo visibili agli occhi degli altri, ma sicuramente siamo visibili ai nostri occhi e cosa c’è di più importante che riconoscersi come tali?”