Liberi di imparare: Dal Museo Egizio al Ricetto di Candelo
CANDELO – Si apre il 19 febbraio la mostra “Liberi di imparare”, esposizione itinerante partita dal Museo Egizio di Torino, che approda nel borgo medievale del Ricetto di Candelo.
A CANDELO IL FASCINO DELL’ANTICO EGITTO
Il nucleo centrale del progetto è l’esposizione di venti copie di reperti della collezione del museo Egizio di Torino, tra questi la Cappella di Maia, gli affreschi della tomba di Iti e Neferu, i ritratti del Fayyum, l’ostrakon della ballerina, nonché alcuni libri funerari.
Si tratta di repliche di grandissima qualità, copie tecnicamente ineccepibili e di grande valore educativo, che permettono di venire in contatto con la cultura e l’atmosfera degli Antichi Egizi.
“Sono già molte infatti le scolaresche del territorio che si sono dimostrate interessate -conferma il Sindaco di Candelo Paolo Gelone- con questa iniziativa Candelo dimostra ancora una volta che la cultura e il fascino della storia sono elementi trainanti per la valorizzazione del territorio”.
LA RETE E LE SINERGIE: LA FORZA DELLA SQUADRA
Alla base del progetto a Candelo, un’ampia collaborazione istituzionale partita dal Museo Egizio di Torino e da Unpli Piemonte, con il patrocinio della Regione Piemonte, ed estesa a tutte le provincie piemontesi. Il Comitato Unpli Pro Loco Biellesi ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, considerato che il Biellese ha dato i natali a Ernesto Schiaparelli, uno dei più grandi egittologi e direttore del Museo Egizio.
Spiega Ivana Lanza, Presidente Provinciale UNPLI: “Un grande lavoro di squadra, una bella rete di partner e attori istituzionali che si è via via ampliata, coinvolgendo diversi enti ed associazioni del territorio, visto il grande interesse del Biellese per questo progetto”.
Una sinergia che comprende oltre a UNPLI e al Comune di Candelo, anche la Pro Loco di Candelo, il Comune di Biella – Assessorato alla Cultura, il Museo del Territorio Biellese, UPB, gli Amici del Museo di Biella, il Comune di Occhieppo Inferiore e la Pro Loco di Occhieppo Inferiore e anche la famiglia Schiaparelli.
“Non ci siamo limitati ad ospitare la mostra, ma con un grande lavoro di coordinamento -continua il Sindaco Paolo Gelone- abbiamo invece dato vita ad un vero e proprio grande progetto condiviso con il territorio. Lavorare in rete è sempre la scelta giusta, ma comporta un impegno enorme, ripagato dai risultati raggiunti”.
Una sinergia che ha portato ad affiancare alla mostra del Museo Egizio ulteriori esposizioni parallele e un calendario di attività collaterali grazie alle collaborazioni con il Comune di Biella – Assessorato alla Cultura e con il Museo del Territorio Biellese e con il Comune di Occhieppo Inferiore e la Pro Loco di Occhieppo Inferiore, oltre ovviamente con la Biblioteca di Candelo che ha portato a pianificare diversi laboratori a tema per bambini, così da coinvolgere anche i più piccoli.
Ad Occhieppo inferiore l’11 marzo alle ore 21 presso il Salone Polivalente di via Caralli 7, si terrà la conferenza “Da fine ‘800 ad oggi, Ernesto Schiaparelli benefattore. Da Occhieppo Inferiore, scientia et humanitas”.
A livello operativo importante la collaborazione della Pro Loco di Candelo: “Abbiamo da subito sposato questo progetto -assicura il Presidente Cristian Bonifacio- e stiamo lavorando attivamente all’allestimento: siamo felici di far parte di questa rete così ampia.”
L’ASPETTO SOCIALE: partecipazione e inclusione sociale
Le opere in mostra per “Liberi di imparare” sono simbolo concreto si partecipazione e inclusione sociale: sono infatti il frutto della collaborazione tra Museo Egizio di Torino, Direzione della Casa Circondariale ‘Lorusso-Cutugno’ e l’Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino, con il patrocinio della Regione Piemonte: i manufatti sono stati realizzati dai detenuti delle sezioni scolastiche della Casa Circondariale dell’Istituto tecnico “Plana” e del Primo Liceo Artistico.
Vista la valenza sociale della mostra, la rete biellese ha ritenuto doveroso dare la possibilità al pubblico della mostra di scoprire i progetti che anche a Biella vengono svolti con i detenuti. Così con la collaborazione della Garante dei diritti delle persone private della libertà per il Comune di Biella, dr.ssa Sonia Caronni, della Casa Circondariale di Biella e del Liceo Artistico “G. e Q. Sella”, dentro le mura del borgo medievale sarà allestita anche una sala dedicata a quanto realizzato presso la sezione degli studenti del Liceo Artistico interno alla Casa Circondariale.
UN VIAGGIO NEL TEMPO… ANCHE FUORI LE MURA DEL RICETTO!
Ma ancora non finisce qui. Tutta Candelo, anche fuori le mura del borgo, parteciperà al viaggio nel tempo dal Medioevo agli Egizi, su e giù nella storia.
Per provare a valorizzare ancora di più questo progetto e far vivere ai Candelesi questo particolare viaggio nel tempo, dal Medioevo all’Antico Egitto, l’Amministrazione ha proposto alle attività e ai commercianti di Candelo di partecipare attivamente a questo progetto culturale.
Le opere dell’artista candelese Alessandra Marovino sono a disposizione dei commercianti di Candelo e saranno inserite all’interno degli esercizi commerciali o utilizzate per caratterizzare le vetrine dei negozi candelesi.
“Una sorta di mostra diffusa per colorare tutta la nostra città, che porta l’iniziativa anche fuori dal Ricetto coinvolgendo ancor di più la cittadinanza: la cultura è viva a Candelo e in diversi hanno già accolto l’iniziativa con entusiasmo” spiega il Sindaco Paolo Gelone.
LA MOSTRA: APERTURA E ORARI
Inaugurazione prevista per sabato 19 febbraio alle ore 11 con i partner e le autorità
La mostra resterà aperta dal pomeriggio del 19 febbraio fino a domenica 3 aprile con i seguenti orari: sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.30. Aperture nei giorni feriali su richiesta, anche per scolaresche: tel. 0152536728, info@prolococandelo.it – ufficiocultura@comunedicandelo.it
L’ingresso è gratuito e visitando la mostra si ha diritto ad una riduzione per visitare successivamente il Museo Egizio di Torino e anche per visitare il Museo del Territorio Biellese.