Torino e Juventus in Europa? Scenario possibile
Due facce, due medaglie. Come al solito, le stagioni del Torino e della Juventus appaiono diametralmente opposte per via del potenziale economico delle rispettive proprietà. Eppure, rispetto a quanto possa obiettare Cairo, Gianluca Ferrero ha da recriminare molto più in virtù del campionato giocato finora dai bianconeri, a differenza dei granata, che stanno facendo molto bene in questa fase, tanto da far cambiare opinione anche alla maggior parte dei siti scommesse italiani presenti in rete, che ancora credono nella qualificazione del Toro quantomeno in Conference League.
La stagione bianconera e il calo di rendimento
Era la stagione senza coppe europee. Non succedeva dal 2011/12, quando il club bianconero fu estromesso in maniera legittima dal calcio del vecchio continente dopo il settimo posto in campionato. Un punto di debolezza pronto a trasformarsi nel più classico punto di forza. Un vantaggio enorme. Eppure non è bastato. La Juventus è naufragata in maniera inaspettata e improvvisa quando tutto sembrava girare al meglio. Quasi vittima di un sabotaggio, il suo. Emblematico il pareggio di Cagliari, con il quale la Vecchia Signora, quasi appesantita dai suoi 127 anni di storia, ha eguagliato il record negativo della Juventus 2009/10 targata Ferrara prima e Zaccheroni poi: 18 punti, quelli raccolti dalla 20ma giornata in avanti.
E pensare che al giro di boa il distacco dall’Inter era di soli due punti. Il tourbillon di capri espiatori, adesso che la stagione volge irrimediabilmente al termine, ha molte facce e tanti nomi. Il primo sul banco degli imputati è sempre lo stesso: l’allenatore. E Allegri sta fotocopiando per la terza volta consecutiva la stessa stagione in termini di gioco e in termini puramente statistici. Poi ci sono le responsabilità della rosa, con limiti tecnici e poca personalità. Infine Giuntoli e la dirigenza bianconera, rei di non aver saputo costruire la rinascita e l’anno zero del club. Per fortuna c’è la consolazione dell’Europa (Champions, quasi sicuramente, Europa League o Conference in caso di tracollo). Quella che è mancata da inizio stagione.
La crescita granata giornata dopo giornata
Il Toro continua invece la lenta ascesa in classifica, fino a lambire le zone che potrebbero regalare persino un piazzamento in Conference o addirittura in Europa League. Lo scenario di ben dieci italiane nelle coppe europee, solo in apparenza impossibile, dipende da Roma, Atalanta e Fiorentina, e riguarda anche i granata. Sorride Juric, che a dirla tutta, ogni tanto mastica amaro. Emblematica la sconfitta al Castellani contro la più classica squadra di Nicola nel finale di stagione: arcigna e mai doma, pronta a regalare delusione a chi pensa di farcela. È toccata anche al Toro, una debacle che ha distanziato momentaneamente il club dall’Europa. “La squadra c’è, gioca, è consapevole della propria forza: ora dobbiamo essere più spietati sugli episodi”, aveva tuonato Juric all’indomani della gara di Frosinone, convinto della determinazione del collettivo.
“La squadra si è meritata l’Europa con le prestazioni. Siamo lì, molto vicini: speriamo di scavalcare qualche squadra”. Bene ma non benissimo: perchè se ad Empoli i punti persi sono stati tre, al Benito Stirpe il punto guadagnato è stato solo uno. Il Torino deve pensare a giocare con gioia, consapevolezza e autostima: i tre concetti chiave che hanno caratterizzato il secondo tempo del derby della Mole. “Dobbiamo fare un grande finale di campionato”, sostiene il tecnico serbo. Ma il calendario sorride ben poco al club di . Esclusa la trasferta di Verona, con gli scaligeri arrembanti al Bentegodi per la difesa casalinga della categoria, c’è la trasferta a Milano con i campioni d’Italia, la casalinga con il Bologna e con il Milan e la trasferta a Bergamo. Niente male come finale di stagione.