Salute e Benessere

Il 20 giugno il Telefono Verde Aids compie 37 anni

Sono oltre 840mila, per la precisione 840.061, le telefonate ricevute in 37 anni di attività dal Telefono Verde Aids Infezioni Sessualmente Trasmesse – 800 861 061. Per il 76,2% le telefonate sono pervenute da uomini, intorno ai 30 anni di età e in oltre la metà dei casi eterosessuali. I quesiti a cui si è risposto sono oltre due milioni  trecentomila (2.351.911), riguardanti in particolar modo le modalità di trasmissione dell’Hiv e delle altre Infezioni Sessualmente Trasmesse (28,3%).

È questo il quadro tracciato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, il 20 giugno, in occasione della nascita del Servizio, che viene offerto gratuitamente e garantendo l’anonimato. Per l’occasione, nella stessa giornata, il Servizio amplierà il suo orario dalle 9 alle 19. Da una quota di telefonate pari al 12,2% si evince una forte disinformazione in merito alle modalità di trasmissione dell’Hiv e delle altre Infezioni Sessualmente Trasmesse, alla distorta attribuzione all’Hiv di sintomi e malesseri, alla  mancata esecuzione dei test diagnostici.

Il timore più grande, stigma sociale e discriminazione

Un dato che sembra emergere con chiarezza dal contenuto di numerose telefonate pervenute al Servizio, nel tempo, è rappresentato dal fatto che molte persone sembrano essere più preoccupate delle conseguenze che un’eventuale infezione da Hiv potrebbe comportare nella loro vita sociale e relazionale, rispetto anche agli stessi pericoli per la salute rappresentati dal virus.

Perfino il semplice atto di recarsi in un ambulatorio o in un ospedale per eseguire un test diagnostico – laddove vi sia stato un fattore di rischio – è da molti vissuto come un’azione che espone ad un’indesiderata visibilità e al pericolo di essere associato, nella percezione sociale, a determinati gruppi di persone o a specifici comportamenti. Al contempo, la paura e lo stigma associati all’Hiv rendono più complicato per chi se ne occupa veicolare un messaggio di prevenzione ugualmente efficace anche su tutte le  altre infezioni a trasmissione sessuale, che sono spesso percepite come un problema minore o di entità trascurabile, con tutti i rischi connessi in termini anche di salute pubblica.

Una telefonata su quattro dai giovani, ma numeri in calo. Crescono gli over 49, nel 2024 sono il 15%. Nel corso dei 37 anni di attività del Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse una telefonata su quattro è stata effettuata da giovani under 25, con un’importante ricaduta in termini di sanità pubblica per l’opportunità di attuare un intervento di prevenzione personalizzato, rispondendo ai bisogni informativi di giovani e giovanissimi. Ma nel corso del tempo è stato osservato un decremento in questa fascia di età, a differenza di quanto accaduto con i cinquantenni, che, a partire dal 2011, hanno registrato un costante aumento, rappresentando nel 2024 quasi il 15% del totale delle telefonate arrivate al Servizio.

Oltre al Telefono verde Aids un sito e una mail dedicata alle persone non udenti

Oltre al Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse, tra i servizi offerti dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss vi sono una mail dedicata alle persone non udenti, tvalis@iss.it, e il sito Uniti contro l’Aids con il relativo Canale YouTube uniticontrolaids.

L’Iss è inoltre responsabile della mappatura e gestione della Banca-dati nazionale dei Centri Diagnostico-clinici, dei Centri per le Ist e dei Check point community based. In totale oltre 600 Strutture, i cui dati sono costantemente aggiornati e resi accessibili dal sito uniticontrolaids.it.

Ufficio Stampa Istituto Superiore di Sanità

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