Cultura e Società

Alice in Wwwonderland arriva al teatro

Alice non cade nella tana del Bianconiglio, ma nello schermo di un cellulare che le apre la strada per WWWonderland, e precipita in un mondo sconosciuto che da un lato vorrebbe divorare ma dall’altro teme possa sopraffarla.

I personaggi che la portano alla scoperta di questo universo sembrano folli, ma in realtà si sono soltanto persi, proprio come lei. Di chi ci si può veramente fidare? Qual è il limite quando ci si avventura a WWWonderland? Cosa, di quel mondo, è reale?

Questo spettacolo non fornisce risposte a queste domande ma piuttosto stimola a riflettere e giocare con interrogativi che sono al centro dei nostri pensieri quotidiani.

A partire dal grande classico di Carroll, la storia di una ragazzina che si perde, diventa grande e torna piccola, finché non capisce che, per trovare davvero se stessi, bisogna accettare di essersi persi.

Con “Alice nel Paese delle Meraviglie” Lewis Carroll ha scritto un romanzo complesso, che affronta tanti temi e lo fa senza moralismi e preconcetti, un testo che ha molteplici chiavi e livelli di lettura e che cela, dietro a un linguaggio apparentemente semplice, una grande stratificazione tematica e concettuale.

Carroll rifiuta di avere condiscendenza nei confronti del suo giovane pubblico e lascia da parte morali semplicistiche: se in altri grandi romanzi per l’infanzia il mondo dei bambini – buoni, saggi e innocenti – si scontra con quello degli adulti – meschini, superficiali e sciocchi -, i libri su Alice inscenano le assurdità del mondo degli adulti senza giungere a conclusioni approssimative.

Allo  stesso modo in “Alice in Wwwonderland” si vuole riflettere e far riflettere sul percorso della crescita,  spesso conflittuale e raramente lineare, anche in termini di cambiamento del proprio corpo,  sull’incontro/scontro con un mondo fatto di regole e norme nuove, da interpretare e fare proprie,  sulla formazione di una propria identità personale, non solo mentale ma anche fisica, corporea,  soprattutto in rapporto agli altri, sul concetto di realtà e immaginazione, sul senso del tempo e dello  spazio, così diversi quando ci si addentra in universi sconosciuti come possono essere quelli del  web. Adatto dai 6 anni.

 

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