“Il racconto dell’isola sconosciuta”, il debutto nazionale

Il progetto coreografico Il racconto dell’isola sconosciuta, liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago, si inscrive all’interno di un più ampio progetto artistico intorno al tema del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che questa relazione innesca.
La percezione spiccatamente umana circa il tempo e il suo scorrere è parte della nostra natura di esseri narrativi, naturalmente predisposti a raccontare e ascoltare storie in cui poterci riconoscere, che affondano le proprie radici nell’esperienza passata e che tornano a vivere nel presente raccontandoci ciò che siamo e di cosa siamo parte per guidarci nel trascorrere dei giorni. La natura che ci muove vi moltiplica intorno significati e ragioni al solo scopo di mettere a fuoco un senso del vivere.
Vi è radicata all’interno la domanda delle domande, luogo misterioso di partenze e ritorni della filosofia e del pensiero umano sin dalla notte dei tempi: io chi sono?
Nel persistere della domanda sta la fame di nominare le cose tutte, per conoscerle e per conoscersi e distinguersi: il logos indispensabile a definire un’identità. Ma questo ancora non basta poiché, d’altro canto, noi tutti siamo un più rispetto a questa definizione, un altro, un cambiamento e una contraddizione, un luogo sconosciuto ancora e sempre da scoprire, descrizioni di descrizioni.
Perciò sarà continuamente insufficiente la risposta e incessante e lacerante e inconcludente il viaggio in cerca di sé. Ciò che siamo è nella domanda: non è dato né certo, è l’uno, il nessuno, il centomila, è la somma dei millimetri del viaggio, è una profondità che dimora sotto la pianta dei nostri piedi.
Eppure la vita non è altro che un eterno presente e l’esistere è cosa dell’istante: il Goethiano Augenblick in un’assetata ricerca del senso della vita, in uno spazio liquido che è superficie e fin dove i nostri occhi possono vedere, fluttuante e sospeso sul passato sotto di noi che è sommerso sotto il mare del tempo.
Il progetto coreografico
Il racconto dell’isola sconosciuta percorre una traiettoria di creazione oramai consolidata negli anni dalla compagnia, che fa dell’esperienza di linguaggi e media differenti il suo tratto distintivo, attraversando una pluralità di segni e significati (oltre e prima del linguaggio coreografico) i cui effetti si riflettono tanto nella ricchezza del percorso creativo quanto nei differenti esiti artistici cui questo approda.
L’identità è una combinazione segreta di cose che ci fanno essere noi stessi, rendendoci unici e speciali.
“Il racconto dell’isola sconosciuta”: info e biglietti
Sabato 29 marzo ore 21
Piossasco, Teatro Il Mulino, Via Riva Po 9
Il racconto dell’isola sconosciuta
Di: Stefano Mazzotta
Con: Amina Amici, Damien Camunez, Riccardo Micheletti
Regia, progetto e coreografia di: Stefano Mazzotta
Produzione: Zerogrammi
E’ consigliata la prenotazione, via telefono o whatsapp al numero 370.3259263 o via mail a info@mulinoadarte.com.
Biglietti singoli
STAGIONE | ROSSO | |
INTERO | 15 | |
RIDOTTO Over 65, Disabili | 13 | |
RIDOTTO Under 25 | 10 | |
RIDOTTO KIDS fino a 10 anni | 5 |
La biglietteria è attiva presso il Teatro Il Mulino di Piossasco con il seguente orario:
martedì 12-14 / mercoledì 16-18 / giovedì 16-18
I biglietti per la sera stessa possono essere acquistati a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo presso le casse del Teatro Il Mulino.