«La Regione deve impegnarsi con maggiori energie sul piano della programmazione e in campo finanziario rispetto alle questioni ambientali, dalla disciplina per la circolazione degli automezzi più inquinanti, agli incentivi per favorire il rinnovo del parco auto e incrementare l’utilizzo del Trasporto Pubblico Locale. Grande attenzione deve essere rivolta anche al problema dell’inquinamento causato dagli impianti di riscaldamento».
E’ quanto emerso ieri pomeriggio durante l’incontro del Tavolo di Coordinamento sulla Qualità dell’Aria, convocato nella sede di corso Inghilterra dalla consigliera delegata all’ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità dell’aria, tutela flora e fauna, parchi e aree protette della Città metropolitana di Torino, Barbara Azzarà, al quale hanno partecipato sindaci e amministratori comunali, tecnici e funzionari di Regione Piemonte e Città metropolitana. La discussione ha preso spunto dalla bozza di delibera inviata dall’amministrazione regionale, sulla base dell’Accordo di Programma per l’adozione di misure congiunte per il risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano. Il documento propone inoltre uno schema di ordinanza tipo per l’applicazione delle misure di limitazione delle emissioni previste per la prossima stagione invernale. Una sorta di piano di intervento operativo che prevede ancora limitazioni del traffico veicolare da adottare nel caso di “situazioni di perdurante accumulo degli inquinanti”, in pratica ogni qualvolta vengono superati i limiti previsti dalla legge.
Secondo una nuova tabella, che verrà allegata alla delibera regionale, il numero dei Comuni dell’area metropolitana coinvolti nel provvedimento scenderanno a 23 (si tratta dei comuni dove risulta superato uno o più dei valori limite di PM10 o di biossido di azoto NO2 per almeno tre anni anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque anni). Oltre al capoluogo troviamo Moncalieri, Collegno, Rivoli, Nichelino, Settimo, Grugliasco, Chieri, Venaria, Orbassano, Rivalta, San Mauro, Beinasco, Leinì, Volpiano, Pianezza, Vinovo, Caselle, Borgaro, Mappano, Carmagnola, Chivasso e Ivrea. Per quanto riguarda le deroghe saranno compresi i veicoli appartenenti a persone il cui ISEE risulti inferiore alla soglia dei 14 mila euro.
«Su questo provvedimento abbiamo fatto un’ulteriore riflessione – ha spiegato la consigliera Barbara Azzarà – dobbiamo considerare le modalità di utilizzo dell’automezzo per impedire che possa essere guidato da chiunque, occorre considerare il limite del nucleo familiare. Inoltre non dovranno essere compresi i veicoli euro 2, già esclusi da due anni». Sindaci e amministratori hanno messo in evidenza anche la necessità di prevedere nuovi incentivi per i cittadini e la costruzione di un portale dotato di un database attraverso il quale, digitando il proprio numero di targa, ottenere l’informazione sui limiti di circolazione. «Il provvedimento sul certificato ISEE – ha aggiunto la consigliera della Città metropolitana – dovrebbe essere considerato provvisorio, magari della durata di un solo anno, proprio in attesa di altre misure più semplici ed efficaci. Invieremo nei prossimi giorni un documento alla Regione per illustrare le nostre richieste e osservazioni. Nella seduta dei primi di settembre inviteremo l’Assessore regionale all’Ambiente Marnati con il quale affrontare in modo operativo tutte le questioni ancora aperte».