Ieri sera intorno alle 22 è giunta al Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino, una telefonata da parte di residenti che segnalava la presenza di un serpente di colore rosso nel cortile di uno stabile di via Candiolo a Torino.
La presenza del colore rosso nella livrea in genere in natura segnala una potenziale pericolosità del serpente che la sfoggia.
Osservando una foto scattata con un telefono cellulare, gli esperti del Servizio Tutela Fauna e Flora hanno potuto in tempo reale rendersi conto della non pericolosità del rettile e tranquillizzare i cittadini. Si trattava infatti di un esemplare di Lampropeltis triangulum, volgarmente detto Serpente del latte. Si tratta di un ofide esotico la cui lunghezza può andare dai 50 ai 150 centimetri. È un serpente del tutto innocuo, che, come strategia di difesa, utilizza il mimetismo batesiano, ossia la somiglianza ad una specie pericolosa per trarne vantaggi. Il Lampropeltis triangulumha una livrea che imita quella dell’invece velenosissimo Serpente Corallo (nome scientifico Micrurus fulvius), diffuso tra le regioni sudorientali degli Stati Uniti d’America e il nord-est del Messico. L’unica effettiva differenza tra i due è la sequenza dei colori della livrea: nero-giallo-rosso-giallo-nero-giallo per il Serpente corallo, giallo-nero-rosso-nero-giallo-nero per il Serpente del latte.
Il Serpente del latte recuperato dal personale del Servizio Tutela Fauna e Flora verrà portato nel rettilario dell’Oasi degli Animali di San Sebastiano da Po, centro faunistico convenzionato con la Città Metropolitana di Torino