Dopo l’annuncio di ieri di Stellantis delle nuove linee guida per gli stabilimenti sono arrivate le reazioni dei Sindacati.
“Indispensabile aprire a Torino in tempi brevi tavolo su arroccamento produzioni di Grugliasco a Mirafiori come fatto a Melfi a luglio scorso. – spiega Roberto di Maulo, segretario generale Fismic Confsal – Il consolidamento delle attività Agap e Mirafiori in un solo sito non deve avere ripercussioni negative per i lavoratori che tanto hanno dato al gruppo specialmente in questo periodo difficile di pandemia, cambiamento e transizione.”
“Due debolezze non fanno una forza, serve di più: accorpare le produzioni della 500 a Mirafiori. Molto importante che questo tavolo faccia da presidio e accompagni l’azienda in questo periodo di transizione. I lavoratori hanno un alto tasso di demotivazione come riscontrato dal grande numero di richiesta di uscita. Torino deve diventare centrale nel settore automotive e nel gruppo Stellantis a partire dall’ingegneria e R&D, così come nella produzione, sviluppando la nuova piattaforma Maserati.” continua Di Maulo.
“Al ministro Orlando chiediamo al tavolo degli ammorizzatori sociali di non tenere conto del contatore dei limiti della cassa integrazione per la causale di carenza di microchip. Al ministro Giorgetti chiediamo di mantenere gli incentivi e accelerare la costruzione della rete di distribuzione elettrica in autostrada e in città e della distribuzione di idrogeno.” conclude Roberto Di Maulo.
“A Stellantis chiediamo garanzie occupazionali e missioni produttive definite, per questo serve al più presto un tavolo a Torino per entrare nel merito di quanto dichiarato oggi dall’azienda”. Lo afferma Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, dopo l’incontro al Mise.
“Stellantis – spiega Paone – ha assicurato che la produzione attuale di Grugliasco, vale dire Maserati Ghibli e Quattroporte, verrà trasferita con tutti gli occupati a Mirafiori, dove già si producono la Fiat 500 elettrica, la Maserati Levante ed è in corso di lancio la Maserati sportiva”.
“Non siamo interessati a difendere i muri di uno stabilimento, ma auspichiamo che, a fronte della riorganizzazione annunciata, siano confermati sia gli investimenti, sia l’impegno alla piena occupazione. Questi temi e le future misure produttive dovranno essere oggetto di un confronto sindacale a Torino”, conclude Paone.