Cultura e Società

La nocciola piemontese: un prodotto di eccellenza da tutelare con la ricerca

La corilicoltura piemontese è stata al centro del convegno che si è tenuto martedì 9 aprile e che ha raccontato e analizzato i risultati più recenti del lavoro di ricerca svolto da Fondazione Agrion in collaborazione con il DISAFA – Università degli Studi di Torino e Agroinnova nell’ambito del progetto di ricerca “Nocciola di qualità”.

L’incontro si è tenuto nel Palazzo di Banca d’Alba alla presenza dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca, Marco Protopapa e del Presidente di Banca d’Alba, Tino Cornaglia e ha visto la partecipazione di produttori, tecnici e rappresentanti della filiera corilicola piemontese: l’occasione è stata utile per fare il punto della situazione sulle criticità che si stanno riscontrando in campo in un comparto strategico come quello del nocciolo, per cercare di trovare delle soluzioni facilmente trasferibili nella pratica della coltivazione in azienda. Obiettivo di questa ricerca è infatti garantire un alto livello di qualità della Nocciola Piemonte, e, parallelamente, costruire le condizioni per un’elevata produttività nelle nostre aziende.

Il Presidente di Agrion, Giacomo Ballari, ha sottolineato come “la pressione crescente dei cambiamenti del clima, la siccità, i nuovi insetti e le malattie delle piante stiano condizionando, di anno in anno, la capacità produttiva dei 28.000 ettari di nocciolo in Piemonte. La sostenibilità del settore corilicolo passa indiscutibilmente attraverso questi due elementi: una grande qualità che riesca a impattare sui mercati nazionali e internazionali e un adeguato livello di quantità di produzione, che sappiamo essere una delle problematiche principali in azienda. Il progetto Nocciola di qualità, costruito insieme a Regione Piemonte e al Settore Fitosanitario Regionale, riunisce il mondo della ricerca – Agrion, DISAFA Università degli Studi di Torino e Agroinnova -, le OP corilicole e le organizzazioni professionali agricole. Il percorso deve proseguire nei prossimi anni per coinvolgere esperienze anche al di fuori della nostra Regione, per fare rete insieme”.

Marco Protopapa, Assessore regionale all’Agricoltura, ha dichiarato: “apprezzo questa continuità del progetto Nocciola di qualità fortemente voluto dalla Regione Piemonte in sinergia con Fondazione Agrion e tutti i partner che hanno sostenuto fino ad ora l’attività di ricerca e mantenuto l’attenzione su una produzione importante per il Piemonte. I dati ci aiutano sicuramente a proseguire e fare le scelte giuste e ad adattarci all’innovazione, che è punto di riferimento per tutta l’agricoltura. Nel caso specifico della nocciola, le nuove tecnologie sono da tenere presenti anche in riferimento alla circolarità e al recupero di tutto ciò che il prodotto offre, anche dal punto di vista scientifico e innovativo”.

Tino Cornaglia, Presidente di Banca d’Alba, ha affermato: Banca d’Alba è stata lieta di ospitare un momento così importante dedicato alla ricerca e ai nuovi progetti legati alla corilicoltura piemontese. Oggi sono stati condivisi significativi approfondimenti sulla lotta biologica alla cimice asiatica per continuare a produrre l’eccellenza regionale piemontese conosciuta a livello mondiale, la nocciola. Banca d’Alba da sempre è al fianco del territorio in cui opera e contribuisce al suo sviluppo”.

Il convegno è stato moderato dal direttore dell’Assessorato Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca di Regione Piemonte, Paolo Balocco, mentre per la chiusura dei lavori è intervenuto il coordinatore tecnico-scientifico di Fondazione Agrion, Lorenzo Berra. I lavori della mattinata si sono concentrati sulla presentazione dei risultati delle ricerche, in funzione delle criticità tecniche della moderna corilicoltura. La Tonda Gentile Trilobata è un’eccellenza del territorio che merita una particolare attenzione nel miglioramento delle tecniche di coltivazione e difesa, in linea con una gestione sostenibile e un aumento della qualità delle produzioni ottenute.

I risultati finora raggiunti dal percorso progettuale, che si sviluppa ancora fino a fine anno, sono importanti e presentano già delle ricadute pratiche, prontamente fruibili dalla filiera. Le relazioni si sono concentrate in primo luogo sul contenimento della cimice asiatica, indagata a vari livelli, dal corretto monitoraggio alla lotta simbionticida e alla lotta biologica con il parassitoide oofago Trissolcus japonicus. In seconda battuta, sul sentito tema dell’avariato delle nocciole, che, insieme alla criticità della cascola pre-raccolta, condiziona il potenziale produttivo della Nocciola Piemonte. Nella corretta progettazione di un corileto efficiente, l’impollinazione riveste un ruolo primario e i risultati presentati in merito all’utilizzo di particolari varietà impollinatrici sono interessanti e già utilizzabili dalle aziende.

Durante il convegno sono intervenuti i ricercatori di Agrion Simone Bardella, Lorenzo Brigante e Maria Corte che hanno illustrato le attività del progetto “Nocciola di qualità” insieme con gli altri partner progettuali e relatori: Elena Gonella, Sofia Prieto, Bianca Orrù, Alberto Alma, Luciana Tavella, Silvia T. Moraglio, Sara Scovero, Francesco Tortorici, Roberto Botta, Nadia Valentini (DISAFA – Università degli Studi di Torino), Monica Mezzalama, Athina Vasileiadou, Ilaria Martino, Vladimiro Guarnaccia (Agroinnova), Luisa Ricci e Giovanni Bosio (Settore Fitosanitario e Servizi Tecnico Scientifici Regione Piemonte).

Il progetto di ricerca, nato nel 2021, è realizzato grazie al contributo di Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte, Camera di Commercio di Cuneo, Banca d’Alba, Ferrero HCo, Gruppo Novi-Elah Dufour, Fondazione CRC, Fondazione CRT e le due OP corilicole Asprocor e Ascopiemonte e grazie alla collaborazione operativa delle organizzazioni professionali agricole.

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