Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura di Asti – sezione antirapina – ha deferito all’autorità giudiziaria una donna 50enne di Torino, titolare di un’attività commerciale di vendita telefoni in Asti, per “Simulazione di reato” e “Procurato allarme”.
Secondo quanto spiegato, il personale operante, a seguito di denuncia per rapina e sequestro di persona resa dalla donna nella serata del 7 luglio u.s., avrebbe accertato, a seguito di immediate attività di indagine, alcune contraddizioni nella ricostruzione dei reati denunciati.
In base a quanto appurato, già nell’immediatezza dei fatti, sarebbero emerse incongruenze evidenti circa la dinamica dell’evento, mai ben descritto dalla denunciante, sia con riferimento ai soggetti che avrebbero effettuato la rapina, sia per la mancanza di persone che potevano aver assistito ai fatti, nonostante l’evento denunciato si fosse verificato in centro ad Asti, ed in orario compatibile con la presenza di persone nei luoghi adiacenti la rapina.
In particolare, l’analisi delle registrazioni di sistemi di videosorveglianza nella zona interessata dalla rapina avrebbe consentito formulare le prime ipotesi investigative.
Convocata la presunta vittima negli Uffici di Polizia, e messa di fronte alle evidenze, la donna avrebbe dichiarato di non avere subito alcuna rapina, e di aver nascosto quanto in precedenza dichiarato oggetto di rapina al fine di evitare l’addebito da parte della società, stante l’imminente cessazione dell’attività.
Tutta la merce sarebbe stata rinvenuta in una cantina nella disponibilità della donna e riconsegnata all’avente diritto.