Tre persone sono finite agli arresti domiciliari e altrettante sono state denunciate per aver clonato e utilizzato per scopi personali una carta carburante aziendale, per quasi due anni. In totale sarebbero stati acquistati a spese della ditta circa 50 mila euro di carburante.
Secondo quanto spiegato, ad accorgersi del raggiro è stata la stessa società che aveva notato come la stessa carta venisse utilizzata più volte nello stesso momento.
In base a quanto appurato, il Giudice ha deciso la misura alternativa al carcere per l’ideatore della truffa, un collaudatore che operava per conto di una ditta esterna alla società raggirata, che aveva messo a disposizione la sua carta carburante e per i due complici che clonavano la tessera. Gli altri denunciati sono amici e parenti che usufruivano della tessera duplicata per dare il pieno gratis.
I Carabinieri di Trofarello hanno scoperto il giochetto, dopo mesi e mesi di indagine, capendo fin da subito che il problema era legato al personale che operava nella ditta.