Arresto spacciatore Chieri, faceva affari davanti a scuola
I Carabinieri della Compagnia di Chieri hanno stroncato una rete di spacciatori specializzata nello spaccio di stupefacenti davanti alle scuole, giardini e luoghi di aggregazione frequentati da studenti minorenni. Tre le persone arrestate e dieci denunciate. Le indagini sono partite all’inizio del 2013 dopo la denuncia di due genitori preoccupati per la salute del figlio 14enne che fumava quantità eccessive di marijuana e per un suo possibile coinvolgimento in un traffico di droga.
L’inchiesta è partita dopo la segnalazione dei genitori di Luca (nome di fantasia) di 14 anni di Chieri, i quali hanno denunciato alcuni comportamenti anomali del ragazzo a causa di un eccessivo uso ( anche in casa) di marijuana.
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A seguito della denuncia, i Carabinieri hanno avviato, sin dal mese di febbraio del 2013, un’indagine sul conto del minore e hanno verificato con certezza che il giovane era coinvolto in un “giro” di consumo e vendita di stupefacenti con altri coetanei e alcuni maggiorenni. A tal proposito, i genitori di Luca hanno confermato ai carabinieri ciò che era già emerso dalle investigazioni: Luca spacciava droga per conto di alcuni maggiorenni dai quali lui stesso si riforniva. Un modo veloce per poter estinguere il suo debito per l’acquisto della marijuana.
La rete di spacciatori individuata dai Carabinieri era molto attiva tra Chieri e Moncalieri. I clienti ordinavano la droga via sms o al telefono. Si sentivano invincibili e al telefono le richieste o i riferimenti alla droga erano espliciti. L’attività antidroga dei Carabinieri di Chieri ha documentato un’intesa attività di spaccio/consumo di hashish e marijuana davanti alle scuole, giardini e luoghi di aggregazioni di studenti minorenni. Decine le dosi di droga sequestrate.
I Carabinieri hanno individuato in un ragazzo di 19 anni, abitante a Chieri, il pusher di riferimento di numerosi studenti minorenni chieresi (denunciato a piede libero, ndr). La successiva attività investigativa ha permesso di individuare il canale di rifornimento del giovane chierese e tutti gli altri indagati responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di droga. L’indagine è tuttora in corso per accertare le responsabilità di altri soggetti coinvolti nell’inchiesta.
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(m.ram.)