Esami medici prevenzione alcolismo negli adolescenti, i risultati della ricerca scientifica
L’assunzione di alcol da parte dei minorenni è riconosciuto essere un problema di salute pubblica e sociale estremamente rilevante. Nonostante l’identificazione dei soggetti a rischio possa avere implicazioni positive in ottica di prevenzione, ad oggi poche indagini hanno esplorato i precursori a livello individuale dell’uso di sostanze in fase adolescenziale.
Uno studio condotto da ricercatori dell’Università della California (USA) ha coinvolto 137 giovani fra i 12 e i 14 anni che affermano di non aver mai fatto uso di sostanze psicoattive. I giovani, dopo aver svolto test neuropsicologici, sono stati sottoposti a risonanza magnetica strutturale e funzionale (sMRI e fMRI), con successivi follow up a scadenza annuale. A 18 anni, il 51% del campione (71 giovani) è risultato assumere alcol in quantità rilevante, mentre 67 soggetti sono rimasti non utilizzatori.
Dai risultati è emerso come il modello predittivo elaborato dai ricercatori sia accurato (74%), con una buona sensibilità (74%) e specificità (73%). Esso contiene 34 fattori predittivi dell’uso di alcol entro i 18 anni, inclusi fattori demografici e comportamentali (essere maschio, avere un elevato status socio-economico, incontri affettivi precoci, comportamenti esternalizzanti e aspettative positive rispetto all’alcol), basse performance nei test esecutivi e, a livello di neuroimaging, cortecce più sottili ed una minore attivazione nelle regioni cerebrali.
I ricercatori sottolineano, in conclusione, come l’inclusione dei dati derivanti dai test neuropsicologici e dalla risonanza magnetica strutturale e funzionale contribuisca significativamente ad accrescere l’accuratezza del modello. I risultati forniscono infatti evidenza che tali dati possano essere utilizzati per predire con più accuratezza comportamenti futuri, rispetto al solo uso di dati demografici.
Notizie: dronet.org