Intervista a Tommy Clufetos, il batterista americano presenta a CronacaTorino il suo “Tommy’s Rocktrip Beat up by Rock n ‘Roll”
Un po’ di energia per questo inizio settimana con Tommy Clufetos. Il batterista americano presenta a CronacaTorino il suo “Tommy’s Rocktrip Beat up by Rock n ‘Roll” (Frontiers Records) e racconta momenti della sua carriera. Un viaggio rock dai Black Sabbath ad Alice Cooper.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Tommy, come stai?
Sto bene! Rimango forte e in salute, fortunatamente.
Questo virus ha cambiato completamente la nostra vita. Come stai attraversando questo periodo?
Sto sbuffando giorno per giorno… Cercando di mantenere i miei coltelli affilati per la grande caccia!
Cosa devono aspettarsi i fan da “Tommy’s Rocktrip Beat up by Rock n ‘Roll”?
Spero che trovino un album hard rock energico quando lo ascoltano. È stato registrato alla vecchia maniera, suonando tutti insieme in una stanza dall’inizio alla fine.
C’è una canzone a cui sei particolarmente legato?
“The Power Of Three” è una melodia scritta per mia figlia. Per lei è la mia filastrocca Rock.
In questo disco collabori con Eric Dover. Come è nata la collaborazione tra voi?
Ho incontrato Eric Dover quando suonavamo insieme con Alice Cooper. Ho sempre ammirato il suo approccio avant-garde alla musica, qualcosa che io non ho.
Qual è stato, secondo te, il contributo decisivo che ha dato a questo disco?
Eric ha portato la sua fantastica voce unica ai miei brani rock. Non avrei potuto chiedere di più!
Come crei solitamente una canzone?
Questa è stata la prima volta che ho scritto una canzone e un intero album. Ogni canzone è cominciata da tante vie diverse. Forse un titolo? Forse una frase o un riff. Sono andato dove le mie orecchie mi dicevano di andare!
La pandemia ti ha ispirato in modo diverso?
Essendo un musicista, la nostra vita può essere una pandemia infinita. Questa è stata solo una versione estesa di una. Per fortuna ho una bellissima famiglia con cui trascorrerla!
Hai lavorato con Alice Cooper per “Dirty Diamonds”. Com’è stato lavorare con lui?
Alice Cooper è un maestro in quello che fa ed è stato un piacere condividere il palco con lui!
Sei stato il batterista dei Black Sabbath in “The End”. Quali emozioni ti porti dietro da quell’esperienza?
Sono molto orgoglioso di ogni concerto che ho eseguito con loro e del lavoro che ho fatto. Questo, alla fine, è tutto ciò che puoi sperare quando metti tutto ciò che hai nel tuo mestiere.
Com’è stato far parte di una band così iconica?
Mi sento fortunato nell’aver potuto suonare con Ozzy, Tony e Geezer sullo stesso palco e di aver potuto imparare da loro diventando un musicista migliore nel farlo.
C’è un artista con cui vorresti lavorare?
Vasco Rossi.
Siamo italiani. Hai ricordi speciali legati al nostro Paese?
Adoro suonare a Verona alla bellissima Arena Di Verona. Che bella città!
Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fan italiani
Che bel paese! Il cibo, le persone e la storia… Adoro venire nel vostro paese e non vedo l’ora di tornare a fare Rock per Voi!
(Alessandro Gazzera)