Torino Eventi

Un Paese a Sei Corde Master 2020, concerto a Briga Novarese di Bonfanti e Coppo il 28 giugno

Durante la serata Paolo Bonfanti e Martino Coppo presenteranno PRACINA STOMP, il loro secondo scintillante album, ispirato al genere Americana, una musica che incorpora vari stili delle radici (folk, blues, bluegrass, country…) uniti per creare un suono originale ed attualissimo, seppur rispettoso delle tradizioni. In questo solco stilistico, il nuovo disco si compone quasi interamente di eccellenti composizioni originali: più orientate al blues o all’american songwriting quelle di Paolo, più vicine al bluegrass quelle di Martino, ma contiene anche emozionanti ballate in collaborazione con altri autori: Slow Dance di Coppo & Weatherford, Cold Dark Grave di Silvio Ferretti e For What It’s Worth di Christoffer Olsson. L’album è stato prodotto dal leggendario musicista e produttore Larry Campbell. Le registrazioni si sono svolte alla Cascina Pracina, tra i boschi dell’Alto Monferrato. In passato era tradizione che la comunità rurale si ritrovasse qui il sabato sera per fare musica, mangiare, bere e stare in allegria. E così è stato anche per queste session. In questa magica atmosfera Paolo & Martino hanno compiuto un piccolo miracolo musicale costruito con indiscutibile virtuosismo, cuore e buone vibrazioni, un album di grande spessore che rimarrà negli annali di questo genere musicale, imperdibile per tutti gli appassionati del genere ed affascinante per ogni amante della buona musica.
-Formazione:
Paolo Bonfanti – chitarra
Martino Coppo – mandolino
Nicola Bruno – basso
I concerti rispetteranno tutte le norme di sicurezza e di tutela della salute previste dalla legge.
In allegato alcune precisazioni sulle procedure di sicurezza che adotteremo rispettando l’ultimo dpcm in materia (al momento è quello emanato il 17/5).
Paolo Bonfanti
Genovese, classe 1960, dopo studi di pianoforte e armonia inizia a suonare la chitarra nel 1975. Si perfeziona con Armando Corsi e Beppe Gambetta; nel 1986 frequenta un corso estivo al Berklee College of Music di Boston. E’ laureato al DAMS di Bologna con una tesi sul Blues. Dal 1985 al 1990 è il frontman dei Big Fat Mama, uno dei più importanti gruppi della scena rock-blues italiana, con cui incide tre album e suona nei più importanti club della penisola, partecipando ai maggiori festival. Dal 1990 al 1993 effettua numerosi tour italiani ed europei con Downtown, un supergruppo formato con il sassofonista Dick Heckstall-Smith (Colosseum, Alexis Korner, John Mayall) ), il batterista Mickey Waller (Jeff Beck, Ron Wood, Rod Stewart) ed il bassista Bob Brunning (Savoy Brown), vere e proprie leggende del Blues inglese. Incrocia la strada con le figure più importanti della scena nazionale, tra cui Fabio Treves e la sua band, Beppe Gambetta in una tourneè con Gene Parsons dei Byrds nel 1992 ed i concittadini Red Wine, una delle realtà più importanti in Europa per quanto riguarda il bluegrass, negli album dei quali è spesso ospite e con cui ha effettuato un tour americano nel 2002. La carriera solista inizia nel 1990 e fino ad oggi sono stati prodotti, a partire dall’iniziale “On My Backdoor Someday”, ben undici album, che hanno permesso a Paolo di partecipare nel 1994, unico artista italiano, al “South by Southwest” di Austin,
Texas e di accompagnare più volte, a partire dal 2002, con la sua band, il grande Roy Rogers,
virtuoso della chitarra slide e produttore di John Lee Hooker, durante i suoi tour italiani. Dal 2003 fa parte anche di Slow Feet, un supergruppo italiano che vanta al suo interno Franz Di Cioccio e Lucio Fabbri di P.F.M. ed il bassista Reinhold Kohl. Con questa formazione oltre a suonare regolarmente in tutta Italia ha anche pubblicato un disco (“Elephant Memory”). Le collaborazioni artistiche nel corso degli anni sono moltissime; tra di esse quella col cantautore e produttore americano Jono Manson, che ha portato nel 2003 all’album “Gamblers” e ad un tour a cui ha partecipato anche l’armonicista dei Blues Traveler John Popper, ed in seguito anche con David James, bassista e cantante dei Fish Heads & Rice con cui nel 2011 ha inciso “Purple House”, album all’insegna del rhythm&blues e del soul. Ha suonato come ospite (in cd e dal vivo) tra i tanti, di Yo Yo Mundi e Zibba ed è stato produttore artistico di Fabio Treves e de La Rosa Tatuata. A questo si è affiancata negli anni l’attività didattica, che spazia da articoli e trascrizioni per riviste specializzate alla pubblicazione di un metodo per chitarra country-rock scritto a quattro mani con Beppe Gambetta, dal manuale “Bottleneck Guitar” ai metodi didattici “La Chitarra Elettrica” e “La Chitarra Acustica Secondo Bonfanti”. Nel febbraio del 2014 ha pubblicato il cd “Friend of a Friend”, con Martino Coppo, uno dei migliori mandolinisti bluegrass in Europa e, nel giugno 2015, ”Back Home Alive”, registrato dal vivo al Teatro Municipale di Casale Monferrato, una retrospettiva “live” di alcuni vecchi brani in una veste quasi completamente rinnovata; Paolo ha avuto l’onore di suonare a MonfortinJazz a fianco dei Los Lobos a luglio 2015. “Back Home Alive” è stato inserito tra i migliori 100 dischi italiani nel libro “Storie di rock italiano dal boom economico alla crisi finanziaria” di Daniele Biacchessi. Nel corso del 2018 è stato invitato ad AugustiBluus, uno dei più importanti festival europei, ad Haapsalu (Estonia) dove ha riscosso un grande successo e ha ricevuto un premio alla carriera nel corso della finale 2018 dell’Italian Blues Challenge. Era il 1985 quando Paolo Bonfanti fu contattato per la prima volta da uno dei gruppi di punta del bluegrass europeo, Red Wine, per sostituire temporaneamente un virtuoso della chitarra acustica flatpicking come Beppe Gambetta che nel frattempo aveva intrapreso la carriera solista. Da allora Paolo Bonfanti e Martino Coppo hanno cominciato a incrociare le proprie strade, a suonare insieme in svariate situazioni fino alla decisione di costituire un duo in cui dare sfogo a tutta la loro poliedricità e varietà di gusti e passioni musicali comuni.
Martino Coppo
Ha iniziato a suonare la chitarra ‘virtuale’ all’età di 5 anni, su una racchetta da tennis, e più seriamente (anche se da autodidatta) all’età di 13 anni, ispirato dal suono acustico di Bob Dylan, Crosby, Stills, Nash & Young, The Byrds e Joni Mitchell. Verso la fine degli anni ’70 ha scoperto un paio di album: “Will The Circle Be Unbroken” della Nitty Gritty Dirt Band e “When The Storm Is Over” dei New Grass Revival. Ha capito subito che era la musica che voleva suonare! Così ha preso in mano il mandolino (che, anche se molto popolare in Italia, non lo aveva mai realmente attratto) affascinato dal suono di artisti che sono stati una grande ispirazione per intraprendere una sorta di viaggio musicale a ritroso verso le fonti della tradizione Bluegrass.
Nel 1981 entra a far parte della Red Wine, la band in cui tuttora suona il mandolino ed è voce solista, con cui inizia a fare concerti in tutta Italia, Europa e, dalla metà degli anni ’90, negli Stati Uniti, con partecipazioni ai maggiori festival in tutto il paese nonchè a numerose edizioni dell’IBMA (International Bluegrass Music Association) WOB World of Bluegrass a Owensboro KY, Louisville KY, Nashville TN e più di recente Raleigh NC. Ha anche suonato e collaborato con numerosi artisti italiani e americani , è stato membro attivo del Consiglio di EBMA (European Bluegrass Music Association) dal 2008 al 2014 ed è spesso anche impegnato ad insegnare il mandolino bluegrass/folk in seminari in Italia ed in Europa.
Cosa vedere a Briga Novarese:
– Chiesa di San Tommaso, il più antico edificio di Briga (intorno all’anno mille) con affreschi importanti per la storia della pittura romanica del Piemonte.
– Chiesa cinquecentesca di San Colombano posta in cima a una collina, a cui si arriva a piedi ma anche in auto tramite una comoda strada e da cui si puo’ godere di un bel panorama.
Dpcm 17/05/2020 – Allegato 9 – Spettacoli dal vivo e cinema – Garantiremo:
1.Mantenimento del distanziamento interpersonale, anche tra gli artisti.
2.Misurazione della temperatura corporea agli spettatori, agli artisti, alle maestranze e a ogni altro lavoratore nel luogo dove si tiene lo spettacolo, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 °C.
3.Utilizzo obbligatorio di mascherine anche di comunità per gli spettatori.
4.Utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico.
5.Garanzia di adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati dall’evento, anche tra i diversi spettacoli svolti nella medesima giornata.
6.Adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento.
7.Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
8.Divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.
9.Utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso le biglietterie e gli sportelli informativi, nonché all’esterno dei luoghi dove si svolgono gli spettacoli.
10.Regolamentazione dell’utilizzo dei servizi igienici in maniera tale da prevedere sempre il distanziamento sociale nell’accesso.
11.Limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile.
12.Vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, ove possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare aggregazioni presso le biglietterie e gli spazi di accesso alle strutture.
13.Comunicazione agli utenti, anche tramite l’utilizzo di video, delle misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire nei luoghi dove si svolge lo spettacolo.
Foto e Notizie: Ufficio Stampa Un Paese a Sei Corde Master 2020

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