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Gene Gnocchi al Teatro Serenissimo di Cambiano

Con uno spettacolo folle, perfido e surreale che fa morire dal ridere

La stagione del Teatro Serenissimo di Cambiano prosegue venerdì 21 novembre, alle ore 21, con Gene Gnocchi ed il suo nuovissimo spettacolo Una crepa nel crepuscolo in cui la sua ironia tagliente smonta mode, abitudini e personaggi del nostro tempo, con la leggerezza surreale e il cinismo raffinato che lo contraddistinguono.

Dopo 40 anni di onorato servizio Gene Gnocchi sente il bisogno di rivelare tutto quello che non gli va più giù di questo lavoro. Personaggi, modi di fare, abitudini che non sopporta più. Una crepa, appunto, nel crepuscolo di una lunghissima carriera.

Dal parcheggiatore abusivo che contratta con i coniugi Corbellini fuori dal teatro, fino alle grandi icone

televisive come Alberto Angela, Bruno Vespa, Ornella Vanoni e Milena Gabanelli, nessuno è risparmiato dal vortice comico di Gnocchi. La satira diventa ancora più graffiante con il generale Vannacci e perfino Papa Bergoglio, in un susseguirsi di paradossi e capriole di senso che sfidano il confine tra realtà e assurdo.

Ad accompagnarlo nella sua carrellata di personaggi, Diego Cassani, assistente ironico che mentre suona gli ricorda anche a che ora deve prendere la pillola.

Gene Gnocchi firma uno spettacolo irriverente e spiazzante. Un appuntamento imperdibile per chi cerca una comicità senza censure, che va dritta al punto, senza paura di osare.

I prossimi spettacoli:

Sabato 6 dicembre arriva Michela Andreozzi anche lei con il suo nuovo spettacolo Tutta da aggiustare: una donna sola in scena. O forse no: con lei ci sono almeno tre voci.

Quella dell’adulta che tenta di essere all’altezza, quella della bambina che non si applicava, e quella della madre che la voleva “in ordine”.

Un monologo ironico e commovente di una che non si è mai adattata: né a scuola, né a casa, né nella vita. Dislessica senza diagnosi, sensibile senza permesso, creativa fuori tempo massimo. Tra pagelle stropicciate, finocchi gratinati e compiti mai consegnati, la protagonista attraversa un’infanzia disallineata, un’adolescenza stortignaccola, e un’età adulta fatta di bollette, ginecologi che danno del lei e sogni lasciati sottochiave. Fino a un punto in cui tutto si ricompone, non perché si aggiusta, ma perché finalmente si abbraccia.

Apriamo il nuovo anno, venerdì 2 gennaio, con la commedia Uomini stregati dalla luna per la regia di Nicola Pistoia, con Giancarlo Fares, Andrea Catarinozzi, Valerio Giombetti, Stefano Tomassini e Flora Contrafatto.

È la notte di Capodanno e siamo in un’osteria. Pino e Ciccio sono i titolari che si sono gravati dei debiti e di un insopportabile cameriere. Nella notte più lunga dell’anno tutti i clienti annullano le prenotazioni e l’unico ad arrivare è Nicola, alle prese con la rottura di un fidanzamento decennale. Nicola coinvolge tutti nella propria crisi amorosa e il cenone si trasforma in una comica seduta di terapia di gruppo. Una notte così magica che nel locale capita Francesca. E come in una favola, i protagonisti rimangono “stregati dalla luna”.

Sabato 7 marzo Eleonora Frida Mino porta in scena il bellissimo monologo Emanuela Loi. La ragazza della scorta di Borsellino.

Emanuela Loi nasce in Sardegna dove sogna di fare la maestra, ma il destino aveva previsto per lei un’altra strada. Così, in un’epoca in cui le donne erano state ammesse da poco in Polizia, lei passò il concorso e da quel momento portò avanti il suo mestiere con coraggio, dedizione e senso del dovere. Fu destinata alla scorta del Giudice Paolo Borsellino e rimase sempre al suo fianco. Il racconto della sua vita è accompagnato da contributi video evocativi quanto suggestivi: un lavoro di messinscena collettivo dove la drammaturgia viene contaminata e tradotta in immagini, suoni, spazi, colore. Lo spettacolo tocca i temi del coraggio e della parità di genere: a partire dalle scelte di vita e affrontando una carriera in un ambito considerato ancora maschile, dove la lotta contro la mafia diventa una guerra per la libertà di tutti.

Chiusura di stagione sabato 11 aprile con Virginia Risso e Matteo Bianco in Seniloquio, il nuovo testo dissacrante ed esilarante di Virginia Risso, un excursus “socio-scientifico” per portare al giusto e reale valore una delle parti del corpo femminile più idealizzata: il seno.

Attraverso il potente mezzo dell’ironia, da sempre caratteristica peculiare di Teatro al femminile, lo spettacolo intende estirpare l’inibizione e piantare il seme della consapevolezza.

Un ulteriore tassello nel lavoro del collettivo da sempre impegnato a portare avanti, attraverso il linguaggio del teatro, una personale lotta contro ogni forma di discriminazione e prevaricazione.

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