“Resti Umani” alla rassegna Camaleontika ad Almese
Il quarto appuntamento di sabato 16 marzo alle ore 21:00 è con “RESTI UMANI”, spettacolo vincitore nel 2019 del bando nazionale “Per Chi Crea”, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della SIAE. Selezionato per il palco valsusino nell’ambito del progetto “Fringe in Rete” del Torino Fringe Festival 2023, scritto da Lia Tomatis e prodotto dalla compagnia Onda Larsen con la regia di Luigi Orfeo, lo spettacolo vede in scena la stessa Lia Tomatis insieme agli attori Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Daniele Ronco.
“Resti Umani” affronta temi attuali e universali, affrontando le frontiere dell’identità e dell’accettazione delle differenze in una realtà distopica non molto distante dalla nostra, mettendo in scena i conflitti tra gli individui e il concetto di identità collettiva. Attraverso un’originale narrazione, esplora la complessità delle relazioni umane e la ricerca di un senso di appartenenza in un contesto di segregazione e discriminazione. I personaggi si trovano ad affrontare la sfida di vivere insieme, nonostante le differenze culturali e sociali, portando alla luce le contraddizioni e le implicazioni di un mondo diviso.
Uno spettacolo che intende far riflettere su differenze ed etichette, categorie e limiti, confini reali e imposti, domandandoci se siamo ancora capaci di comunicare o se siamo chiusi da paure ed errate convinzioni.
Sinossi di “Resti Umani”
Il primo riordinamento mondiale che ha catalogato le persone rimandandole ognuna a “casa loro”, sembra purtroppo non essere bastato a sconfiggere i problemi della gente. È tempo quindi per un secondo riordinamento, affidandosi alla “Legge delle segnalazioni”: un sistema tutto nuovo che permette di segnalare le persone che si ritiene abbiano differenze fastidiose per la propria identità, in modo da ricollocare tutti questi “loro” lontano da i “noi” e nel giusto Paese.
Differenza dopo differenza, però, il risultato è la creazione di Paesi composti da un unico abitante. Accade così che quattro Paesi finiscano a confinare tra loro all’interno di uno stesso appartamento. I quattro Presidenti saranno pertanto costretti ad accordi internazionali per l’uso del bagno, della cucina e dei beni di prima necessità, facendo per la prima volta i conti con altri esseri umani e infine, forse, anche con loro stessi.