InGenio Arte Contemporanea Torino presenta “Guardami che io ti guardo – I volti di Giacomo”
I ritratti di Giacomo, perlopiù autoritratti, sembrano tutti uguali ma in realtà sono tutti diversi. Caratterizzati dalla fissità dello sguardo, i suoi volti, sia in primo piano sia di profilo, sono eseguiti con una personalissima composizione figurativa dalle campiture piatte e brillanti, suddivise in scomparti colorati in cui vengono inseriti diversi elementi: palazzi, alberi, il sole, la luna e varie forme geometriche.
La serialità ossessiva dei volti è una costante che diventa una funzione di comunicazione del mondo psichico di Giacomo. Sono proprio gli occhi dei ritratti/autoritratti ad attirare il nostro sguardo dicendoci: “Guardami che io ti guardo”, e forse è questa, per l’artista, l’unica forma di instaurare un contatto col mondo e il suo modo per “essere” nel mondo. Egli stesso lo afferma parlando dei suoi dipinti: “I miei volti non hanno un titolo e sono tutti dipinti in modo molto preciso con gli acrilici. Sono fatti con colori vivaci, che scelgo per dare un’espressione seria al volto. Faccio sempre gli occhi grandi, con la pupilla, proprio per guardare le persone che guardano il mio quadro”.
Mostra nell’ambito del progetto Per arte e per lavoro 2022, a cura di Fermata d’autobus Onlus, Gliacrobati e Forme in bilico aps, in collaborazione con Artenne e Arteco.
Con il sostegno della Città di Torino, Divisione Servizi Sociali, Socio Sanitari, Abitativi e Lavoro, Area Inclusione Sociale. In collaborazione con il Gruppo Formazione Lavoro della ASL Città di Torino.
Ingenio Arte Contemporanea
C.so San Maurizio 14/E
Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì dalle 16.00 alle 18.00
Apertura a richiesta rivolgendosi a Ingenio – bottega d’arti e antichi mestieri Via Montebello 28/B Torino
Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì dalle 10.00 alle 18.00 , orario continuato Sabato, Domenica e Lunedì Chiuso
Info: ingenio@comune.torino.it – tel. 011883157
Sul sito aggiornamenti mensili: www.comune.torino.it/pass/ingenio
Facebook: InGenio – Bottega d’arti e antichi mestieri
Instagram: ingenio_bottega
Giacomo (Giacomo Martinetti, Verbania 1957).
Giacomo scopre la pittura nell’Atelier dell’ex OPG (ospedale psichiatrico giudiziario) di Castiglione delle Stiviere, il laboratorio artistico condotto da Silvana Crescini, che egli frequenta dal 1996 al 2012.
Appena arrivato nella struttura, Giacomo non comunica con nessuno e non mostra alcun interesse per le attività offerte dall’istituto, preferendo appartarsi col suo taccuino a quadretti, sul quale traccia disegni geometrici eseguiti con la biro. Quando gli viene offerto di frequentare l’atelier accetta senza entusiasmo, incuriosito però dalla novità e dai materiali che si trovavano nel laboratorio. Qui Giacomo scopre i colori e sceglie le tonalità più brillanti per dipingere le sue composizioni geometriche: quadrati, cerchi e triangoli, ecc., sovrapposti e intersecati tra di loro.
Si appassiona presto alla pittura, divenendo un assiduo frequentatore dell’atelier. Lavora in silenzio, occupando sempre il suo posto fisso al cavalletto e attivando una modalità ritualizzata dei preparativi, il tipo di carta, i colori, i pennelli, il tutto scelto con cura, affinché ogni aspetto della stesura grafica rimanga sotto il suo pieno controllo. Dopo il
primo periodo dedicato alle composizioni astratte, nella creatività di Giacomo appare il volto, una sorta di ritratto ripetuto ossessivamente, in cui vengono evidenziati gli occhi, quasi sempre celesti (come i suoi), che rendono l’opera somigliante a sé, in una specie di autoritratto inconsapevole. Oltre a quelli in primo piano, particolarmente originali sono anche i volti eseguiti di profilo (o mezzo profilo), nei quali egli disegna entrambi gli occhi, questo per attirare meglio l’attenzione, facendo sì che: lo sguardo del ritratto guardi il nostro sguardo. L’arte per Giacomo è forse l’unico modo per realizzare se stesso e per dichiarare la propria esistenza.
Attualmente egli risiede in una Comunità protetta piemontese, dove spesso ancora disegna. Sapere che le sue opere (tutelate e promosse dall’associazione Alce in rosso) vengono esposte anche nella città di Torino, lo rende molto orgoglioso.
Esposizioni precedenti:
1997 – Varese, Villa Mirabello, Mostra “In disprezzo alle stelle ed agli occhi degli uomini” 1998 – Milano, Spazio Le Crayon, Mostra “Irregolari”
1999 – Castiglione d/Stiv. (MN), Villa Brescianelli, Mostra “Di concerto,Arte,cinema e musica” 1999 – Milano, Fondazione Europea Alberto Cravanzola, Mostra “L’altro dipinto”
2000 – Bassano del Grappa (VI), Palazzo Bonaguro, Mostra “Sentieri interrotti” 2001 – Roma, Sala Mezzanino Stazione Termini, Mostra-concorso “Il viaggio” 2002 – Firenze, Ass.Cult.P.Paoli, La Tinaia, Mostra personale “Mille Volti”
2003 – Milano, Galleria Finarte Semenzato, Mostra “Outsider Art in Italia”.
2004 – Bègles (F), Musée de La Création Franche, Mostra “Visions et Creations Dissidentes” 2005 – Verona, Fiera di Verona, Art(verona 05, “L’Arte e i suoi percorsi”, Sez. Outsider art 2006 – Verona, Fiera di Verona, Art(verona 06, “L’Arte e i suoi percorsi”, Sez. Outsider art 2007 – Lucca, Palazzo Ducale, Mostra “Io è un altro”
2007 – Modena, Centro d’Arte e Cultura S.Paolo, Mostra “Spazio Libero” 2007 – Mantova, Spazio La Feltrinelli, Mostra “Arte oltre”
2009 – Soligo (TV), Cantine Perlage – Mostra “Art Brut.L’Arte con le bollicine” 2009 – Roma, Palazzo dei Congressi – Sanit 09, Mostra “Le Figure della Mente” 2010 – Como, Palazzo Broletto, Mostra “Oltre il Giardino”
2011 – Marmirolo (MN), Teatro Sociale, Mostra “Le figure della Mente” 2011 – Pieve di Soligo (Treviso), Villa Brandolini, Mostra “PaesaggidAnima 2012 – San Marino, Museo San Francesco, Mostra “Capogiro”
2013 – Castiglione d/Stiviere (MN), Palazzo Menghini, Mostra “Universi Segreti” 2014 – Mantova, Spazio Giovetti, Mostra “Convulsa Bellezza”
2016 – Viadana (MN), Museo MuVi, Mostra “Alfabeti dal profondo”
2021 – Montichiari (BS), Galleria Civica, Mostra “L’inquietudine contemplata”
Sue opere sono presenti nei seguenti Musei e Collezioni:
Musée de La Création Franche di Bègles (Francia)
MAD Musée di Liegi (Belgio)
Casa dell’Art Brut di Mairano, Casteggio (PV)
Note critiche
“Il carattere atemporale di questi volti e una ricercata deprivazione espressiva dello sguardo hanno suscitato commenti che alludono alla ieraticità dei soggetti, alla rarefazione dei sentimenti e di qual si voglia scenario emotivo.
C’è silenzio. Una stasi elusiva dove Giacomo forse ne è anche l’attore muto.
Inseriti nella guancia dei personaggi, spesso compaiono caseggiati e paesaggi urbani.
Accenna così ai luoghi dove è stato e dove ha sofferto. Sono cicatrici che diventano coreografie adattabili ai volti. Qualche suo commento scarno e laconico suggerisce collegamenti con eventi biografici scomodi che forse riesce a riparare nella consuetudine di un disegno sicuro”. (M. Emanuela Forbicioni)
“Giacomo ripercorre nel suo isolamento presso l’ospedale psichiatrico giudiziario la stessa via dei monaci ortodossi che dipingono sempre la stessa icona, nelle infinite variabili sempre identica a se stessa, come via verso la percezione e come preghiera. Noi non sappiamo se questa di Giacomo sia una preghiera rivolta a Dio o agli uomini, ma sappiamo che nelle sue immagini c’è di certo un intento religioso, nel senso latino del termine, nel senso cioè di raccolta di formule ed atti rituali. Il rito qui va letto come superamento della sofferenza. Le figure di Giacomo hanno un impatto visivo fortissimo sull’osservatore; lo sguardo fisso passa oltre, ma nello stesso tempo ci interroga: “dov’è l’uomo?” “dov’è il posto per l’uomo?”.
Dipingere per Giacomo non è un modo per passare il tempo, dipingere è una necessità, un modo per costituirsi come essere che vive.” (Daniela Rosi)
L’Atelier di pittura Alce in rosso
L’Atelier di pittura dell’ex O.P.G. (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) di Castiglione delle Stiviere (MN), è nato nel 1990 sotto la guida artistica di Silvana Crescini e rimasto attivo fino al 2012.
Istituito nell’ambito delle attività riabilitative della struttura, il laboratorio si presentava come una bottega d’arte, con tutti i materiali a disposizione per il disegno e la pittura. Qui, oltre a liberare la propria creatività espressiva, il malato-recluso aveva la possibilità di esprimersi con un mezzo comunicativo non verbale che diventava un’occasione terapeutica.
Il metodo di lavoro adottato dalla conduttrice è sempre stato di tipo sperimentale, orientato alla maieutica e alla libera espressione, con suggerimenti sulle tecniche artistiche, lezioni sui maestri della storia dell’arte, visite a mostre e musei.
Moltissime le persone che hanno partecipato all’attività e, fermo restando il valore sociale e terapeutico dell’esercizio creativo esteso a tutti i frequentatori, alcune persone in particolare hanno avuto l’opportunità di far emergere una propria vocazione latente.
A partire dal 1991, le opere più significative sono state presentate in numerose mostre, sia in Italia che all’estero, pubblicate su cataloghi, libri, riviste. Vari dipinti si trovano in alcuni dei principali musei europei dedicati all’Arte Outsider: Sull’atelier sono stati realizzati servizi televisivi, film-documentari. Il lavoro artisti- co continua ad essere presentato attraverso mostre, convegni, tavole rotonde.
L’associazione A.L.C.E. in r.o.s.s.o. (Atelier Libera Creatività Espressiva/ricerca, organizzazione, sviluppo, studio, opere) – fondata nel 2000 – ha lo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere le opere e i loro autori.
Silvana Crescini