Sicurezza internet, come scegliere le password evitando truffe, virus e malintenzionati online
Le password dovrebbero essere un buon compromesso fra facilità di memorizzazione e sicurezza. Eppure, nonostante le minacce hacker e i virus, ci sono ancora utenti che si ostinano a utilizzare la sequenza numerica “123456” come parola segreta di autenticazione.
GLI OVER 55 SCELGONO MEGLIO – Secondo uno studio dell’Università di Cambridge, che ha coinvolto circa 70 milioni di utenti Yahoo!, gli over 55 scelgono password più blindate e meno attaccabili dagli hacker;
– Rispetto alle generazioni più young, gli over 55 sono più prudenti e, in virtù dell’esperienza acquista nel corso degli anni, prestano più attenzione alle raccomandazioni degli esperti di sicurezza informatica, optando per complicate sequenze alfanumeriche e cambiando spesso la parola segreta.
TEDESCHI E COREANI I PIÙ IMPRUDENTI – La ricerca dell’Università di Cambridge, presentata a fine maggio in occasione dello IEEE Symposium on Security and Privacy, ha analizzato i dati anche in base alla nazionalità dei partecipanti, utilizzando una sorta di “dizionario” informatico con tutte le combinazioni possibili di lettere e numeri;
– Dallo studio risulta che l’italiano è la seconda lingua più facile da hackerare (14,6%), preceduta solo dall’indonesiano (14,9%) e seguita dal vietnamita;
– Assieme ai tedeschi, gli indonesiani risultano anche il popolo più imprudente in materia di password;
– Cina e Corea figurano, invece, fra i Paesi più protetti e sicuri.
BASTANO “SOLO” 1.000 TENTATIVI – Malgrado la maggiore prudenza dei 55enni, nessuno viene promosso a pieni voti;
– I ricercatori lamentano la scarsa attenzione in materia di sicurezza informatica e sostengono che un bravo hacker può individuare una password dopo una media di “soli” 1.000 tentativi.
I CONSIGLI DEGLI ESPERTI DI GOOGLE – Partendo dal presupposto che, quando si naviga online, non si è mai completamente immuni da virus e tentativi di hackeraggio, vediamo i principali consigli degli esperti di Google:
– Non utilizzare mai parole semplici da ricordare, con date di nascita o altre informazioni riconducibili alla vita personale (le tre parole segrete più utilizzate al mondo sono “welcome”, “password”, “welcome1”, senza dimenticare l’ormai inossidabile “123456”);
– Non usare parole segrete contenenti parti dell’ID utente o dell’indirizzo mail;
– Impiegare password diverse per ogni servizio online ai quali ci si iscrive;
– Optare per password lunghe (almeno 8 caratteri), uniche e composte da sequenze alfanumeriche (come ad esempio “#m$d1H4ve”);
– Mischiare lettere (maiuscole e minuscole), numeri e simboli (come £,$,!);
– Non salvare mai la parola segreta in file o siti internet accessibili a tutti, come ad esempio i social network (recentemente LinkedIn è stato vittima di un team di pirati informatici russi, che hanno trafugato più di 6,4 milioni di password);
– Accedere a internet solo dopo aver installato sul proprio computer un valido antivirus in grado di rilevare minacce e sistemi di decriptaggio delle password;
– Assicurarsi che, in caso di necessità, la domanda per il reset della password sia aggiornata;
– Infine, una volta scelta la password, ricordarsi di modificarla con una certa frequenza per garantire una buona riservatezza dei propri dati in rete. I ricercatori di Cambridge rilevano che 3 utenti su 4 (circa il 75%) hanno mantenuto la stessa password per più di cinque anni.