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Stellantis, Di Maulo (Fismic Confsal): pronti al confronto

In relazione alle ultime prese di posizione provenienti sia dai media che dal mondo politico, troppo spesso fatte a sproposito e senza cognizione del merito dei problemi, ci troviamo costretti a fare delle puntualizzazioni così da riportare un minimo di serenità a una discussione che riguarda il presente e il futuro di 56 mila occupati diretti e altri 120 mila dell’indotto di primo livello che non meritano che si speculi sulla loro pelle.
Prima di tutto, Stellantis è una fusione tra pari e non un’acquisizione di Psa su Fca;
Stellantis non è un’azienda in crisi, nonostante le perduranti difficoltà dovute al rallentamento del mercato dovute alla pandemia e alle difficoltà di approvigionamento di semiconduttori che colpisce tutta l’industria mondiale;
Il piano industriale 2018-2022 prevedeva in Italia 5mld di investimenti produttivi che sono in corso di ultimazione. Di questi, oltre 500 milioni di Euro sono stati già investiti nello stabilimento di Melfi (cifra che purtroppo nessun altro investitore ha speso in uno stabilimento del Sud Italia);
Una mole così consistente di investimenti privati pone gli stabilimenti italiani tra i primi posti al mondo e rappresentano la migliore garanzia per i posti di lavoro e per il mantenimento di un forte settore automotive nel nostro Paese;
Dalle sinergie con la Chrysler l’Italia ha avuto dei consistenti vantaggi rappresentati proprio a Melfi dalla produzione di due Suv Jeep. Ragionevolmente pensiamo di acquisire uguali possibilità dalla sinergia con Psa, soprattutto per i marchi Premium Alfa e Maserati;
“Non c’è quindi nessuna ragione di diffondere allarmismo e panico, non c’è nessun ridimensionamento del settore automotive in Italia” spiega Roberto Di Maulo segretario generale Fismic Confsal.
“Il sindacato Fismic Confsal è pronto al confronto con Stellantis – ribadisce Di Maulo. Se dall’incontro del 15 aprile emergeranno problematiche, sono certo che il sindacalismo partecipativo italiano, con in testa la Fismic Confsal, saprà affrontarle e risolverle insieme ai lavoratori”
“Chiediamo inoltre al governo italiano di finanziare nuovamente gli incentivi al mercato per le auto a bassa emissione di CO2 e di riservare una quota degli investimenti per la transizione ecologica alla creazione di un efficiente rete di centraline per la ricarica rapida sia in autostrada che nei centri urbani” conclude.
Ufficio stampa Fismic Confsal Torino

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