Nel primo pomeriggio di giovedì primo marzo, personale della Polfer di Asti è stato attivato dalla sala operativa della Questura di Asti a seguito di segnalazione di persone sospette lungo la linea ferroviaria, segnalate da un camionista in transito.
Secondo quanto spiegato, gli operatori del posto Polfer di Asti si sono recati immediatamente sotto il cavalcaferrovia della linea Torino/Asti/Genova. Nel sopralluogo, gli stessi sono stati coadiuvati da personale delle Volanti prontamente inviato dalla Questura di Asti.
In base a quanto appurato, le pattuglie della Polizia di Stato hanno accertato innanzitutto se vi fossero state ripercussioni sulla circolazione ferroviaria e relativa sicurezza o comunque situazioni di particolare allerta, procedendo, quindi, nella fase investigativa a raccogliere tutte le informazioni utili ed atte a ricostruire in dettaglio l’accaduto.
Si sarebbe giunti, così, all’esatta ricostruzione dell’evento delittuoso in tutte le sue fasi, il personale di Polizia ha rinvenuto una grossa quantità di cavo di rame, 250 metri di cavi elettrici di segnalazione, già ripulita della guaina di plastica che identifica il materiale di proprietà delle Ferrovie dello Stato ed attrezzatura atta alle fasi di sguainatura e trancio dei cavi. Subito è stato chiesto l’intervento della squadra della Polizia Scientifica della Questura di Asti per i necessari rilievi, e si accertava che il rame trafugato era stato asportato da un pozzetto FS nelle vicinanze.
Il personale della Polizia di Stato avrebbe rintracciato, in zona limitrofa, due fratelli di etnia slava di 19 e 18 anni, di cui uno irregolare sul territorio nazionale, che trascinavano i cavi di rame per caricarli a bordo di un furgone, risultato proprietà del padre dei due soggetti. Gli stessi sono stati accompagnati presso gli uffici della Polfer e, all’esito del controllo al domicilio che avrebbe consentito di rinvenire altri 200 metri di cavi, in un campo nomadi dell’astigiano, i due sono indagati in quanto autori in concorso tra loro di furto aggravato, mentre il rame è stato restituito alle Ferrovie dello Stato.
Tutta la vicenda si è risolta quindi nel giro di poche ore che hanno portato alla segnalazione degli autori alla Autorità Giudiziaria, senza interferenze sul traffico ferroviario.
Continua l’attenzione della Polizia di Stato per contrastare il reato predatorio dei furti di rame, reato che è bene ricordare, ha ricaduta sulla sicurezza ed incolumità dei passeggeri e determina disagi materiali in termini di ritardi e costi per il ripristino. Il contrasto al fenomeno è quindi oggetto di costante attività da parte della Polfer, anche attraverso i numerosi servizi effettuati in apposite giornate, dedicate a controlli straordinari denominate “Oro Rosso”, delle quali l’ultima ha avuto luogo lo scorso febbraio.