Ore 21. Un vademecum per ripartire. Il Piemonte sta mettendo a punto un vademecum per fare ripartire le imprese in sicurezza. Da capogiro i fabbisogni indicati da 80 esperti delle Università piemontesi e dei centri di ricerca, coordinati dal Politecnico di Torino: i lavoratori italiani avranno bisogno di quasi un miliardo di mascherine al mese, 9 milioni di litri di gel igienizzante, 456 milioni di guanti, 2,1 milioni di termometri.
“Invieremo questo documento al premier Conte mettendo a disposizione del Paese il lavoro di studio elaborato in Piemonte, che testeremo su un campione di realtà del territorio che si sono già rese disponibili – anticipa il presidente Alberto Cirio – Abbiamo bisogno che le nostre imprese ripartano, ma è fondamentale che lo facciano in sicurezza perché non si vanifichino tutti gli sforzi messi in campo finora”. Per approfondire
Ore 20.30. Chiesta relazioni sulle comunicazioni ai Sisp. La Regione Piemonte ha chiesto all’Asl Città di Torino una relazione sulle comunicazioni dei medici di famiglia ai Servizi di igiene di pazienti con sintomi riconducibili al Coronavirus e la relativa richiesta di test diagnostico, che potrebbero essere andate perse. “Dalle prime informazioni – afferma l’assessore Luigi Icardi – sembrerebbe evidente che il problema sia stato causato da uno straordinario flusso di e-mail. Se ci sono delle responsabilità verranno accertate”. La richiesta di chiarimento è stata estesa a tutte le Asl.
Ore 19. 1.473 pazienti guariti e 1.266 in via di guarigione. Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 1.473 (101 in più di ieri): 85 (+2) in provincia di Alessandria, 73 (+4) in provincia di Asti, 82 (+8) in provincia di Biella, 147 (+17) in provincia di Cuneo, 102 (+3) in provincia di Novara, 792 (+53) in provincia di Torino, 91 (+6) in provincia di Vercelli, 78 (+8) nel Verbano-Cusio-Ossola, 23 provenienti da altre regioni. Altri 1.266 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Ore 19. I decessi salgono a 1.969. Sono 93 i decessi di persone positive al test del Coronavirus Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 25 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale complessivo è ora di 1.969 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 389 ad Alessandria, 97 ad Asti, 131 a Biella, 137 a Cuneo, 194 a Novara, 803 a Torino, 107 a Vercelli, 88 nel Verbano-Cusio-Ossola, 23 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
Ore 19. Il bollettino dei contagi. Sono 17.773 (+527 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 2.384 in provincia di Alessandria, 870 in provincia di Asti, 703 in provincia di Biella, 1.762 in provincia di Cuneo, 1.640 in provincia di Novara, 8.383 in provincia di Torino, 841 in provincia di Vercelli, 893 nel Verbano-Cusio-Ossola, 205 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 369, i ricoverati non in terapia intensiva 3.335. Le persone in isolamento domiciliare sono 9.361.
I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 74.060, di cui 38.086 risultati negativi.
Ore 17. Un camper i tamponi nelle case di riposo. Il Fondo assistenza e benessere (Fab SMS) ha offerto in comodato d’uso gratuito alla Regione Piemonte uno dei suoi Camper della Salute per aiutare i sanitari ad effettuare i tamponi presso le case di riposo di tutto il Piemonte a supporto dell’attività svolta delle Asl.
Alla presentazione, davanti alla Città della Salute di Torino, erano presenti il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino, e la presidente dell’associazione, Marcella Borsani. Per approfondire
Ore 14.45. Ai Comuni altre 130.000 mascherine. È in arrivo nei Centri Operativi Misti del Piemonte la seconda fornitura di mascherine per i Comuni: la Protezione civile ne sta infatti consegnando in queste ore altre 130.000, che i sindaci potranno ritirare e distribuire secondo le esigenze del proprio territorio. Il quantitativo destinato ad ogni Comune è stabilito secondo un criterio demografico.
“Come promesso – sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi – abbiamo provveduto a fornire altre mascherine che i sindaci possono dare alle persone più esposte e comunque in base alle necessità. Ci siamo impegnati per incrementare il quantitativo arrivando a raddoppiarlo rispetto alla prima consegna: un risultato importante, in un momento in cui i nostri comportamenti sono più che mai fondamentali per la sicurezza di tutti. Il piano di distribuzione dei dispositivi di sicurezza prosegue, cercando di soddisfare il più possibile le richieste che ci sono pervenute dai primi cittadini”.
Ore 12. Piemonte indietro, virus va via più lentamente. Ospite di Rai Radio1 il presidente Alberto Cirio ha sostenuto che “stiamo vivendo quello che Lombardia, Veneto ed Emilia hanno vissuto dieci giorni prima. Abbiamo uno scostamento che ci dice che da noi il virus sta andando via ma in modo più lento, mentre il dato dei ricoveri in terapia intensiva è positivo e continua a dirci che negli ultimi dieci giorni la curva si appiattisce”.
Ore 12. Assurdo riaprire le librerie. A Rai Radio1 il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che “dobbiamo mantenere le misure di contenimento e trovo assurdo permettere di riaprire una libreria. Stiamo lavorando per far stare la gente in casa e riaprire una libreria vuol dire che giustifico il fatto che uno esca per andarsi a comprare un libro. Non l’ho proprio capita”.
Ore 12. Presto una guida per tornare a lavorare. La Regione Piemonte lavora con il Politecnico di Torino alla ripresa delle attività produttive. “Stiamo predisponendo una guida per chi vuole lavorare in sicurezza – ha affermato il presidente Alberto Cirio a Rai Radio1 – Abbiamo bisogno che le nostre attività ripartano e quindi facciamo una proposta al Governo, scientificamente testata dall’Università, che può dare una graduazione magari anche legata all’età, per far tornare a lavorare le persone meno esposte al rischio. Penso si possa ragionare su un orario lavoro diverso, magari che non preveda la mensa”.
Notizie: Ufficio Stampa Regione Piemonte