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Danni cinghiali parco La Mandria Venaria Reale, sopralluogo Coldiretti e richieste

cinghialeColdiretti Torino ha organizzato un sopralluogo nel parco de La Mandria e nel chivassese per constatare i danni che gli ungulati e in particolare i cinghiali hanno provocato ai prati e alle coltivazioni.
Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, informa: “Siamo vicini al periodo delle semine primaverili e le coltivazioni autunnali riprendono il ciclo biologico dopo la pausa invernale. Nei campi di tutta la provincia, a macchia di leopardo, si registrano danni alla cotica erbosa come ai coltivi. In provincia i problemi maggiori arrivano dall’area della Mandria, in particolare all’interno del parco e nel chivassese, sulla collina e nel parco del Po. I sopralluoghi che abbiamo organizzato hanno l’obiettivo di constatare l’entità dei danni alle coltivazioni. Le visite sono state fatte alla presenza di agricoltori, amministratori locali, dirigenti di Atc e Ca e degli enti parco con l’obiettivo di capire quali ulteriori azioni di contenimento dei selvatici si possono avviare nelle prossime settimane prima che le coltivazioni riprendano i cicli vegetativi e si parta con le semine primaverili”.
Il presidente di Coldiretti Torino, prosegue: “Nei campi del parco della Mandria come nelle aree del parco del Po abbiamo costatato danni significativi alle coltivazioni. Questo significa che le azioni di contenimento dei selvatici messe in atto negli ultimi mesi non hanno portato ai risultati sperati. Dopo le due visite ora sono in agenda alcuni incontri con gli amministratori comunali e delle aree parco. L’obiettivo è avviare nuove, tempestive ed efficaci azioni di contenimento dei selvatici. Ricordo che le imprese agricole che operano nelle aree parco sono già soggette a una serie di limitazioni per la coltivazione dei terreni: se a queste si aggiunge la devastante azione dei selvatici nei confronti dei coltivi la situazione per gli imprenditori agricoli si fa davvero pesante e, soprattutto, rischia di minare definitivamente i già precari equilibri economici aziendali”.
Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino, aggiunge: “I cinghiali causano una perdita di produzione, portano a una maggiorazione dei costi aziendali e cagionano allarme e disagio sociale. Per ripristinare la cotica dei prati sono necessari almeno due anni. I danni alle colture annuali quali il mais comportano la risemina oppure, se avvengono tardivamente, portano alla distruzione del raccolto. Nei campi della provincia di Torino l’incidenza dei danni causati dal cinghiale è pari all’88 per cento, mentre il resto della fauna selvatica porta danni per il 12 per cento. Se pur negli ultimi anni si registra un calo degli eventi di danneggiamento, l’entrata in vigore della regola del de minimis per l’indennizzo penalizza chi subisce i danni più pesanti, impedendo ai coltivatori di richiedere l’indennizzo quando i danni superano il tetto previsto, pari a 15mila euro nei tre anni”.
Foto: wikipedia.org

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