Uilm e Fiom di Torino rendono noto che dall’incontro di oggi presso l’Unione industriale sulla vertenza Embraco, l’azienda ha dichiarato di voler azzerare la produzione in Italia nel 2018. Non sono emersi elementi di novità rispetto a quanto dichiarato venerdì della scorsa settimana dopo l’incontro al ministero dello Sviluppo economico.
L’azienda ha anzi sottolineato che, nonostante le proposte formulate dal Mise e i volumi dichiarati a fine 2017, al momento non c’è l’intenzione di mantenere, nemmeno parzialmente, in attività lo stabilimento di Riva di Chieri, che occupa 537 lavoratori, 497 dei quali sono stati dichiarati in esubero.
Giovedì 18 gennaio l’azienda incontrerà il ministero del Lavoro per valutare la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali a fronte della presentazione di un piano di risanamento sul quale, dall’incontro di oggi, non sono emersi dettagli. Azienda e sindacati si sono aggiornati al 24 gennaio all’Unione industriale di Torino.
L’azienda ha inoltre comunicato che non intende presentare alcuna “wish list” al Governo e che la decisione di dismettere la produzione in Italia è strategica.
Dichiarano Dario Basso, segretario generale della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm: “L’azienda continua nella sua posizione intransigente e, nonostante la nostra disponibilità a percorrere tutte le strade per salvaguardare l’occupazione, scarta a priori la possibilità di mantenere anche solo una parte della produzione nel sito di Riva di Chieri. Purtroppo, di solito, le disponibilità corrispondono a delle aperture. In questo caso registriamo che l’azienda aveva sicuramente un piano prestabilito di dismissione della produzione. Utilizzeremo tutti i 75 giorni a nostra disposizione per far recedere l’azienda da questa decisione”.
Dichiarano Lino La Mendola della segreteria Fiom e Ugo Bolognesi, responsabile Embraco per la Fiom: “L’azienda ha riconfermato la sua indisponibilità di continuare l’attività produttiva nemmeno nei volumi da lei stessa più volte dichiarati nei precedenti incontri, sia in sede regionale che in sede ministeriale. Ribadiamo la nostra disponibilità a discutere di tutti gli strumenti utili alla rioccupazione dei lavoratori, ma riteniamo prioritario l’impegno di Whirpool Embraco a continuare a produrre nel sito di Chieri. Embraco produce 40 milioni di compressori nel mondo, farne anche solo meno del 5 per cento in Italia, dopo aver preso tutto il know how e i brevetti che hanno fatto diventare Embraco quello che è oggi, è un debito che Embraco deve onorare verso la comunità di questo Paese. Crediamo che il Governo debba svolgere un ruolo ancora più incisivo rispetto a quello avuto finora. Non possiamo permettere a una multinazionale come la Whirpool di abbandonare un territorio in questa maniera”.
Notizie: Ufficio Stampa UILM