La vittima che si rende conto di quanto sta accadendo è un elemento decisivo perché il reato non arrivi a conseguenze più gravi. Questo è quanto accaduto a un’anziana signora della periferia di Torino.
Secondo quanto spiegato, avrebbero prima bussato al campanello, con la scusa di avere informazioni sull’inquilina del primo piano, e dopo che la proprietaria ha aperto la porta, si sarebbero introdotte in casa. Questo l’escamotage utilizzato da due donne, di 67 e 48 anni, per entrare in un appartamento..
In base a quanto appurato, le due, a quel punto, avrebbero chiesto all’anziana signora carta e penna per poter scrivere e lasciare il proprio numero di cellulare, cosa che la donna ha fatto.
Mentre una delle due donne scriveva e intratteneva la donna facendole domande, la sua complice avrebbe iniziato a rovistare in casa. Resasi conto di quanto stava accadendo l’anziana avrebbe chiesto alla coppia di andare via.
Impaurita, si è diretta alla porta per uscire dall’alloggio ma l’avrebbe trovata chiusa con il chiavistello di sicurezza inserito. A questo punto, la vittima avrebbe iniziato ad urlare chiedendo aiuto e sbattendo i pugni alla porta. Una vicina avrebbe udito la richiesta di aiuto, dall’interno la vittima le avrebbe raccontato quanto stava avvenendo.
La vicina avrebbe dato così l’allarme, suo marito è riuscito a fermare la 48enne quando le donne si stavano allontanando dallo stabile.
Le volanti intervenute avrebbero poi individuato e fermato anche l’altra donna all’incrocio tra corso Taranto e Piazza Rebaudengo. Gli agenti del Commissariato Barriera Milano, che hanno proceduto, non escludono la presenza di una terza complice nel cortile dell’immobile che avrebbe recuperato la refurtiva. Le autrici del furto, infatti, in più occasioni, nel corso della loro azione, hanno aperto la finestra e la veranda.
Alla luce dei fatti le ree, entrambe con precedenti a carico, sono state arrestate per furto in abitazione.