Colf infedeli e monete antiche di assoluto valore rivendute all’estero, questi gli elementi di una storia ricostruita dagli agenti del Commissariato San Paolo e che ha portato alla denuncia di due italiani per ricettazione in concorso e a quella di furto aggravato per due colf.
Secondo quanto spiegato, lo scorso settembre un uomo avrebbe denunciato di aver subito il furto di monete rare e antiche da collezione, custodite nel suo appartamento e del valore complessivo di 300mila euro.
In base a quanto appurato, nei giorni successivi, si sarebbe riuscita ad accertare la presunta responsabile era la colf. La donna, dopo aver prelevato le monete, una decina alla volta, le avrebbe rivendute presso un compro-oro ricevendo la somma di mille-duemila euro. Gli agenti avrebbero poi accertato che le monete consegnate non venivano registrate nelle operazioni di acquisto.
Il titolare del negozio avrebbe dichiarato di aver ceduto le monete a un uomo che viveva in Svizzera il quale, a sua volta, avrebbe ammesso l’acquisto di 26 monete per 15mila euro. Gli agenti nel cellulare di un dipendente della società, una figura centrale della Metalli Preziosi Piemonte, avrebbero trovato uno scambio di messaggi con il cittadino domiciliato in Svizzera. In uno di questi messaggi, sarebbe stata inviata una foto di una moneta raffigurante un Aureo dell’Imperatore Carino in oro, pezzo di elevato valore trafugato dalla colf. A casa del dipendente, quest’ultimo con precedenti per ricettazione, sarebbero stati rinvenuti una serie di orologi Rolex, oggetti preziosi e la somma di seimila euro. A seguito di accertamenti, sarebbe emerso che uno di questi orologi era stato rubato da un’altra colf in un altro alloggio. La donna, per l’oggetto, avrebbe ricevuto dal compro oro mille euro a fronte di un valore dell’orologio di seimila euro.
Alla luce dei fatti, i due uomini sono stati denunciati in concorso per ricettazione, mentre per l’azienda è scattato, su richiesta del P.M. Dott. Andrea PADALINO, il sequestro preventivo di tutte le sedi operative, tre a Torino e cinque in provincia.
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