La Polizia di Stato, nello specifico il Commissariato di Ivrea, nei giorni scorsi ha sgominato una banda di falsari e truffatori eseguendo 11 perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura di Ivrea ed indagando conseguentemente 8 persone, alle quali sono state contestati i reati di truffa in concorso, falsificazione di atti e documenti e tentata produzione di monete false.
Secondo quanto spiegato, i presunti responsabili avrebbero posto in essere un’attività dedita al compimento di truffe ai danni di ignare ditte di noleggio di impianti acustici da utilizzare in eventi e feste in genere, nonché di truffe ai danni di società e/o negozi fornitrici di generi alimentari.
In base a quanto appurato, il modus operandi dei malfattori sarebbe consistito nel contattare le ditte di noleggio dei predetti materiali dando loro appuntamento nel fine settimana: il noleggio avveniva mediante la presentazione di documenti ed assegni circolari falsi, prendendo, quindi, in consegna il materiale per poi trasportarlo in un paesino in provincia di Reggio Calabria e mai più restituirlo. Il lunedì successivo i titolari delle ditte truffate mettevano all’incasso gli assegni ricevuti scoprendo che erano totalmente falsi e di essere stati vittima del raggiro. Ovviamente la scoperta della truffa a distanza di tre giorni dall’avvenuta consegna del maltolto non permetteva loro di risalire agli autori del reato e di recuperare il materiale che era stato loro consegnato.
Si stima che l’ammontare economico complessivo delle tre truffe scoperte sia pari a circa 80.000 euro.
Stando alle primissime informazioni, contemporaneamente alle predette truffe il gruppo avrebbe posto in essere una vera e propria attività di produzione di documenti falsi poiché chiunque ne avesse avuto la necessità poteva rivolgersi ad essi ed ottenere patenti, carte di identità, codici fiscali, assegni e ticket restaurant, previo pagamento di cifre variabili tra i 150 e i 500 euro per ottenere la produzione di più documenti che loro chiamavano “parure completa” . Un ulteriore attività criminosa posta in essere dai malfattori sarebbe stata il tentativo di produzione di monete false da 50 cent., 1 o 2 euro. I predetti avevano acquistato una pressa, un forno idoneo alla fusione dei metalli, un pantografo (scanner per leggere le monete vere e riprodurle false) con il quale hanno prodotto il calco ed il conio delle monete. E metalli per comporre, mediante fusione tra loro, le leghe per la produzione di monete. Tutta quest’attività si svolgeva in capannoni che si trovano nella zona di Cuorgné/Rivarolo/Caluso.
Perquisizioni sono state eseguite nelle predette zone, nella zona di Collegno (TO) e nel paese di Condofuri (RC), dove è stato recuperato parte del materiale concernente le truffe poste in essere.
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