Ritorno al futuro. Prototipi di tempo
In occasione del quarantennale del primo film della saga Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile presenta la mostra RITORNO AL FUTURO. PROTOTIPI DI TEMPO che esplora la relazione profonda tra due degli oggetti di design di massa più iconici – gli orologi e le automobili – mettendone in luce le risonanze emotive, meccaniche e simboliche. Attraverso questa lente, la mostra indaga la percezione contemporanea del tempo — sempre più accelerata e frammentata dall’era digitale — celebrando al contempo il quarantesimo anniversario di Ritorno al Futuro, il film in cui un’automobile si trasforma letteralmente in una macchina del tempo.
“La mostra conferma il ruolo del Museo quale dispositivo del contemporaneo. Un lavoro avviato due anni fa con i progetti di Paul Etienne Lincoln, Cristian Chironi, Robert Kusmirowski e che prosegue con il riallestimento del percorso di visita permanente che, da fine ottobre, vedrà l’innesto di opere d’arte del secondo Novecento in dialogo con la nostra collezione: bolidi del passato, capolavori di stile, hypercar e prototipi futuristici.”
(Lorenza Bravetta, direttore del MAUTO)
“La mostra che state per vedere ne contiene due, speculari eppure connesse, legate e insieme distinte, accomunate da un tema che le unisce: la meccanica del tempo e dello spazio, e ciò che permette di attraversarli. Mentre la ‘macchina del tempo’ rimane una chimera scientifica, la ‘cultura del viaggio nel tempo’ ha permeato tutta la nostra vita, soprattutto per mezzo del continuo ricorso a immagini e dati del passato che i social media e il cosmo digitale ci impone quotidianamente. È come se il tempo avesse insieme rallentato e accelerato”.
(Gianluigi Ricuperati, curatore della mostra)
Protagonista della prima parte di esposizione è l’iconica DeLoreanDMC-12 del 1981 disegnata da Giorgietto Giugiaro, corredata da figurini e lucidi – provenienti dall’Archivio Italdesign – selezionati per raccontare il processo il creativo dietro alla vettura che ha segnato la storia di cinema e del design. La vettura – caratterizzata da superfici piane, spigoli vivi, carrozzeria in acciaio inossidabile non verniciato e spettacolari porte ad ali di gabbiano – incarna la visione di una vettura sportiva futuribile, diventata l’espressione estetica di un’epoca, cui continuano a fare riferimento i car designer di oggi per la sua modernità senza tempo.
Oltre alla automobile e ai suoi disegni, la mostra omaggia il capolavoro pop con una serie di oggetti di scena originali dalla lavorazione del film, provenienti dalla collezione straordinaria di Bill e Patrick: il tastierino numerico TRW e l’interruttore dei circuiti temporali, entrambi appartenenti alla “Macchina del tempo”.
Nella seconda parte, sono esposte dodici opere della serie Suspended dell’artista Anri Sala, tra le voci più rilevanti del panorama contemporaneo. Presentate per la prima volta insieme in una sede museale, le opere – dodici come il numero di ore del quadrante di un orologio – offrono una potente riflessione sulla sospensione e fluidità del tempo: disegni digitali di straordinaria bellezza che riflettono sulla relazione tra eidos e cronos, tra tempo e spazio, tra il visibile e l’impalpabile passaggio delle ore e dei minuti, la sola cosa che – pur non dando prova certa di esistenza, aldilà della misura matematica – lascia tracce indelebili sulle nostre vite.
Talk & Opening – Martedì 30 settembre, h 18:30
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da un breve talk nel quale Giorgetto Giugiaro e Anri Sala dialogheranno, moderati dal curatore Gianluigi Ricuperati, sui concetti di tempo e creatività.